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Scamacca risponde ai critici: “Arrogante? In campo mi trasformo, disposto a tutto per vincere”

Gianluca Scamacca strizza l’occhio al Milan e ai rumors di calciomercato che lo accostano al Milan in vista della prossima stagione. L’attaccante del Genoa, nel corso di un’intervista che su ‘Sportweek’, si è espresso sulla possibilità di essere il vice di Zlatan Ibrahimovic in rossonero dall’annata calcistica 2021-2022.
A cura di Vito Lamorte
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"Un giovane deve giocare il più possibile, rubando i segreti. Poi è chiaro che se fai il vice di un campione che però a 38 anni non può giocarle tutte, il discorso cambia". Gianluca Scamacca nell’intervista che potrete leggere domani su ‘Sportweek', il settimanale de La Gazzetta dello Sport abbinato al quotidiano sportivo più letto d'Italia, strizza l'occhio al Milan e alle voci di mercato che lo danno vicino al club rossonero in vista della prossima stagione. L'attaccante del Genoa, di proprietà del Sassuolo, è stato accostato al Diavolo in qualità di vice-Ibrahimovic e la sua risposta sembra aprire un varco in un possibile trasferimento da Genova a Milano nell'estate 2021.

Sono tre i gol e un assist nelle ultime tre partite, 9 le reti e 2 i passaggi decisivi in 24 presenze in questa stagione; per il centravanti in prestito al Grifone; che si è fatto notare anche con la maglia dell'Under 21 nella prima fase dell'Europeo di categoria e tornerà a disposizione per i quarti di finale contro il Portogallo.

Questo ragazzo classe 1999 nato a Roma ha parlato anche del suo passato e di come si sia avvicinato pian piano alla porta grazie agli allenatori che ha avuto nelle giovanili: "Da ragazzino giocavo lontano dalla porta, ma lontano proprio. Mi piaceva venire a prendere la palla a centrocampo e lanciare, servire l’assist. Gli allenatori delle giovanili mi dicevano di attaccare la profondità, ma i movimenti da attaccante si possono imparare; la visione di gioco, ce l’hai o non ce l’hai".

Sui giudizi negativi che sono stati espressi nei suoi confronti, Gianluca Scamacca : "Dicono che sono una testa matta perché sono tutto tatuato. Che sono arrogante perché a 16 anni ho lasciato la Roma per andare a giocare in Olanda al PSV. Qualcuno mi bolla addirittura come cattivo perché in campo mi trasformo: per arrivare al risultato sono disposto a tutto, da una corsa in più al picchiare, tra virgolette, l’avversario".

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