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Sarri svela come ha reagito quando ha scoperto che la Lazio non può fare mercato: “Lotito mi ha fregato”

Maurizio Sarri torna sulla panchina della Lazio e racconta la sua reazione alla scoperta del blocco del mercato imposto dalla FIGC. Tra ironia, determinazione e obiettivi concreti, il tecnico toscano rivela: “Lotito mi ha fregato”. Il presidente spiega l’origine del vincolo e rilancia: “Non chiedo scusa a nessuno”.
A cura di Michele Mazzeo
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Maurizio Sarri è tornato sulla panchina della Lazio dopo una stagione di assenza, e lo ha fatto con la consapevolezza di affrontare difficoltà che vanno ben oltre il campo. Nella conferenza stampa di presentazione, il tecnico toscano ha raccontato senza filtri come ha scoperto l'impossibilità del club di operare sul mercato: "Quando mi hanno spiegato che non avremmo potuto fare mercato ho pensato che il presidente mi aveva fregato".

Una frase a metà tra ironia e amarezza, che fotografa la situazione in cui Sarri ha accettato di tornare. Il legame con l'ambiente è stato più forte di tutto: "Ho scelto la Lazio per il rapporto che sento con l'ambiente. Ho avuto offerte in Serie A, in Arabia e Sudamerica, ma tornare qui è stata una soddisfazione".

Nessun alibi: "Se non miglioreremo col mercato, lo faremo col lavoro"

La situazione, secondo Sarri, è chiara: dopo due settimi posti consecutivi, la Lazio ha bisogno di crescere, anche senza innesti. "Dobbiamo migliorare i calciatori che abbiamo, mettere tutte le energie sul lavoro quotidiano. Se il miglioramento ci porterà qualcosa di concreto non lo so, ma è l'unico modo che abbiamo".

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L'obiettivo dichiarato è costruire una base solida: "Serve umiltà, ma anche convinzione. Le difficoltà vanno trasformate in motivazioni. Pensare alle altre squadre ci fa solo male, dobbiamo guardare solo a noi stessi".

Il blocco del mercato spiegato da Lotito: "Colpa di una svista tecnica, non di bilancio"

A fare chiarezza sullo stop imposto dalla FIGC è stato il presidente Claudio Lotito, che ha ricostruito i motivi tecnici dietro al blocco legato all'indice di liquidità: "Il problema è nato da una svista. Bastava spostare 3,6 milioni di costi al 5 aprile invece che al 31 marzo e non ci sarebbe stato alcun blocco. La Lazio non ha problemi di bilancio, anzi ha 300 milioni di patrimonio netto".

Per il patron biancoceleste, il limite imposto non riflette la solidità della società: "Abbiamo sempre pagato tutto con puntualità, anche in anticipo. Questo blocco è frutto di una regola ormai abolita che viene applicata retroattivamente. Non è una questione economica, ma regolamentare".

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Nessuna scusa ai tifosi e un messaggio alla Federazione

Lotito ha escluso qualsiasi colpa da parte della società e ha risposto così a chi chiedeva un mea culpa: "Io non devo chiedere scusa a nessuno. Sono anni che rinforzo la squadra e questa misura restrittiva ci penalizza senza senso. La Lazio è solida, non ha bisogno di vendere e non ha problemi di cassa".

Sulla possibilità di rimediare nel mercato invernale, il presidente ha garantito: "A gennaio interverremo se necessario. Sarri avrà tutto il supporto possibile. Abbiamo ricevuto offerte importanti, ma non abbiamo ceduto nessuno per rispetto dell'allenatore".

Sarri tra nuove sfide e vecchi affetti: "La Lazialità ti invade"

Sarri ha poi spiegato cosa lo ha spinto a tornare nonostante tutto: "In un momento difficile come questo i tifosi si arrabbiano, ma poi sono sempre lì. Questo significa essere laziali, è uno dei motivi per cui sono tornato".

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Il tecnico ha rinunciato a ogni sogno di mercato, incluso l'arrivo di Insigne: "Ho cancellato la lista dei desideri, non avrebbe senso pensare a cosa accadrà tra 4-5 mesi. L'unico desiderio oggi è lavorare con questo gruppo".

Nessuna illusione, solo determinazione feroce: "Dobbiamo seminare, la squadra ha potenziale ma serve costruzione. I paragoni col passato non servono, oggi si riparte da zero e l'obiettivo è migliorare ogni giorno". Con questa lucidità Sarri ha scelto di tornare alla Lazio. Anche senza mercato. Anche se, parole sue, "Lotito mi ha fregato".

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