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Sarri è una furia, Lazio spiazzata dalla sua pretesa: sarà addio se Lotito non accetterà

Maurizio Sarri è una furia dopo il calciomercato deludente della Lazio nella sessione di gennaio. Lotito spiazzato dalla sua pretesa: se non accetterà sarà addio.
A cura di Fabrizio Rinelli
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Il mercato della Lazio è stato a dir poco deludente. I biancocelesti hanno acquistato solo Kamenovic e Cabral, due giocatori arrivati proprio sul gong e che sicuramente non possono spostare gli equilibri di una squadra che Maurizio Sarri avrebbe voluto cambiare radicalmente. Al termine della sessione di mercato a gennaio infatti, la reazione del tecnico toscano per i soli arrivi di questi due giocatori, è stata furiosa. Secondo il Messaggero, l'ex allenatore di Napoli, Chelsea e Juventus, avrebbe anche pensato alle dimissioni prima di ripensarci e tornare sui suoi passi.

Sta di fatto che ciò che sta accadendo alla Lazio rappresenta una sorta di frattura insanabile al quale Lotito è ora chiamato ricucire. Secondo il quotidiano romano, Sarri non si fida più della società e vorrebbe un confronto immediato con il presidente. Sarri non si è sentito parte integrante del mercato, quasi escluso dalle scelte della società biancoceleste senza che lui potesse avere voce in capitolo. Il riferimento è certamente a Igli Tare che dopo l'acquisto di Kamenovic, ha fatto totalmente innervosire Sarri che avrebbe preteso da Lotito una spiegazione immediata.

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Il difensore serbo classe 2000 non era una priorità per Sarri che l'aveva già bocciato in estate. Il giocatore, assistito da Kezman, molto vicino a Tare essendo anche il procuratore di Milinkovic-Savic, è però stato acquistato lo stesso. Cabral invece non sarebbe stato nemmeno chiesto da Sarri. A questo punto c'è da chiedersi se a queste condizioni il rinnovo del Comandante con la Lazio possa andare avanti. Sempre secondo quanto rivelato dal Messaggero, a tal proposito, Sarri avrebbe avanzato una pretesa specifica a Lotito: o lui o Tare per il futuro. Sarri ha già un accordo in essere con la Lazio fino al 30 giugno del 2023.

All’interno ci sarebbe anche una clausola, da esercitare entro maggio, con la quale liberarsi in caso di chiamata da una big europea. In questo scenario si inserisce anche la protesta dei tifosi biancocelesti che con un comunicato ufficiale si sono dati appuntamento domani, giovedì 3 febbraio, all'esterno dei cancelli di Formello, per protestare contro la società. "Abbiamo assistito al solito calciomercato ridicolo e improvvisato, figlio di un progetto che non esiste. La Lazio è nostra e non di chi la gestisce! Ora basta, chi veramente ha a cuore questa squadra lo dimostri adesso. Vogliamo gridare tutto il nostro disprezzo nei confronti di questa società che se ne frega dei propri tifosi!"11

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