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Salvini: “Se muore il calcio si ferma lo sport, a rischio 300mila posti di lavoro”

Il leader della Lega Matteo Salvini ha sottolineato la necessità di far ripartire il campionato di calcio per non correre il rischio di far saltare 300mila posti di lavoro: “Se muore il pallone si fermano anche tutti gli altri sport, in ballo ci sono migliaia di posti di lavoro e non parlo di Ronaldo o Ibra ma di quello che ruota attorno”
A cura di Marco Beltrami
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Matteo Salvini non ha dubbi sulla necessità di far ripartire il campionato di calcio. Il leader della Lega, nel suo intervento a "La politica nel pallone" su Gr Parlamento, si è detto assolutamente favorevole alla ripresa della Serie A per salvaguardare 300mila posti di lavoro in ballo. Salvini è d'accordo anche con l'eventuale ipotesi di far giocare le squadre del nord, in regioni del sud al momento più al sicuro.

La ripresa della Serie A è fondamentale per Salvini

"Della ripresa del campionato per ora non se ne parla proprio". Le parole del ministro dello Sport Spadafora hanno sollevato un polverone di reazioni anche a livello politico. Dopo le critiche del senatore di Italia Viva Renzi, anche il leader della Lega Salvini è intervenuto sul tema della ritorno in campo in Serie A sottolinenando la necessità di ripartire. L'ex ministro dell'Interno ha dichiarato: "Se muore il calcio si fermano tutti gli altri sport, sono in ballo migliaia di posti di lavoro. E non parlo di Ronaldo o Ibrahimovic ma di tutto quello che ruota attorno. Non domani perché bisogna aspettare almeno 15 gironi di parzialissima riapertura per avere le assicurazioni del caso. Mi auguro che si riparta entro giugno, altrimenti ci sarebbe un altro miliardo da mettere in campo per un settore in crisi e non ce li abbiamo".

Salvini favorevole alla proposta di far giocare le squadre del Nord al Sud

Non manca anche una stoccata a chi a suo dire ha sottovalutato gli effetti di una possibile chiusura del campionato: "Qualcuno ha sottovalutato il problema, persino demonizzato il mondo del calcio, forse per scarsa conoscenza della materia. Bisogna dare date certe di ripartenza, in sicurezza, è fondamentale, ci sono 300mila posti di lavoro in ballo. Prima di mettere in ginocchio un intero settore, ci penserei tre volte, se non si riparte entro l'estate la metà delle società rischia il fallimento e quindi si perderebbero migliaia di posti di lavoro". Come e soprattutto dove ripartire? Per Matteo Salvini anche la possibile prospettiva di far giocare le squadre delle regioni nel Nord al Sud dove la situazione Coronavirus è più tranquilla potrebbe rivelarsi azzeccata: "Milan o Inter al Centro Sud? Se si deve giocare a Napoli o Firenze a Reggio Calabria per me non è un problema".

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