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Rinviate le partite di qualificazione ai Mondiali in Sudamerica: i nazionali resteranno nei club

Le partite in programma a marzo in Sudamerica per le qualificazioni ai Mondiali del 2022 in Qatar non si giocheranno. La CONMEBOL infatti ha comunicato il rinvio di tutti i match delle nazionali, alla luce dell’impossibilità di disporre di tutti i calciatori sudamericani, per una situazione condizionata fortemente dall’emergenza pandemica. Molti club avevano già chiuso la porta alla possibile partenza dei propri giocatori per le lunghe trasferte.
A cura di Marco Beltrami
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Le partite in programma per le qualificazioni ai Mondiali del 2022 in Qatar previste per marzo in Sudamerica non si giocheranno. La CONMEBOL attraverso un comunicato ha ufficializzato il rinvio di tutti i match delle nazionali, alla luce dell'impossibilità di disporre di tutti i calciatori sudamericani, per una situazione condizionata fortemente dall'emergenza pandemica.

La CONMEBOL, ovvero la Confederación sudamericana de Fútbol, massimo organismo calcistico del calcio sudamericano ha risolto l'impasse venutasi a creare per le problematiche legate ai prossimi impegni delle nazionali. Rinviati i match in programma per le qualificazioni ai Mondiali del Qatar in Sudamerica: "Il Consiglio CONMEBOL ha deciso di sospendere la doppia data delle Qualificazioni per il Qatar 2022 prevista per marzo. La decisione è dovuta all'impossibilità di avere tempestivamente tutti i giocatori sudamericani. La FIFA analizzerà la riprogrammazione della data, in coordinamento con CONMEBOL e le federazioni associate. Presto verranno studiate le diverse opzioni per lo svolgimento delle partite".

I nazionali sudamericani resteranno dunque nei rispettivi club, e potranno continuare a lavorare con i propri allenatori. Evitata così una lunghissima trasferta, che in tempi di emergenza pandemica avrebbe creato non pochi problemi alle società. Nei giorni scorsi infatti, sono stati diversi i mister che hanno ribadito di non essere intenzionati a lasciar partire calciatori, attese da viaggi in un altro continente.

Emblematico il caso di Klopp e dell'Inghilterra: se i nazionali avessero risposto alle chiamate delle varie Federazioni, al rientro (dai Paesi inseriti nella lista "rossa") sarebbero stati costretti ad una quarantena di 10 giorni che avrebbe impedito loro di giocare diverse partite con i club. Il manager tedesco, ma anche il suo collega Mourinho e gli italiani Conte e Pirlo (che avrebbero perso Alex Sandro, Lautaro Martinez, Sanchez e altri sudamericani) possono sorridere.

(in aggiornamento)

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