Ranieri nuovo CT dell’Italia dopo l’esonero di Spalletti, ma non molla la Roma: cosa manca per il sì

Claudio Ranieri è pronto a scrivere un nuovo capitolo della sua carriera. Dopo l'esonero anticipato di Luciano Spalletti, che, in seguito all'umiliante sconfitta patita dalla sua Italia in Norvegia al debutto nelle Qualificazioni per i prossimi Mondiali del 2026, oggi siederà in panchina solo per l'ultima gara ufficiale contro la Moldavia, il tecnico romano è il prescelto per diventare il nuovo commissario tecnico della Nazionale. Un ritorno in grande stile, possibile grazie alla volontà di Gabriele Gravina, che lo ha contattato personalmente per sondare la sua disponibilità.
Tra i due c'è stata una lunga telefonata di un'ora. I dubbi iniziali dell'ex allenatore del Cagliari e del Leicester sembrano ormai superati, tanto che nelle prossime ore è atteso un confronto decisivo con i Friedkin, proprietari della Roma, per valutare la possibilità di mantenere anche l'incarico di Senior Advisor giallorosso.

Un doppio ruolo che la FIGC non esclude e che avrebbe già ricevuto il via libera da parte della società capitolina. Il precedente c'è, ed è illustre: Sir Alex Ferguson guidò contemporaneamente lo United e la Scozia, così come Rinus Michels diviso tra Barcellona e Olanda. Il caso di Ranieri, però, sarebbe meno ingombrante: da una parte il ruolo operativo con l'Italia, dall'altra quello di consigliere per la proprietà americana.

Il suo profilo è perfetto per una Nazionale in cerca di credibilità e identità. Ha carisma, esperienza internazionale, e ha già firmato una delle imprese più memorabili della storia del calcio, vincendo la Premier League col Leicester. Ma soprattutto ha sempre saputo adattarsi, mettendo i calciatori al centro del progetto tecnico. È quanto ha fatto anche nell'ultima rincorsa della Roma, in cui ha ruotato i protagonisti seguendo la forma del momento. Proprio come deve fare un Commissario Tecnico di una Nazionale. E, ancora, è l'unico profilo a mettere d'accordo tutti, dalla Federazione ai tifosi, dagli addetti ai lavori ai calciatori.

Oggi Ranieri riflette, ma il suo sì sembra ormai solo una formalità. Nella notte ha messo tutto in discussione, ma la risposta è già scritta nel cuore di ogni italiano: "Come si fa a dire no all'Italia?".