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Rangnick: “Milan, che senso ha investire tanti soldi per un 38enne come Ibrahimovic?”

Ralf Rangnick non risparmia qualche stoccata al Milan che lo ha sedotto e abbandonato nel giro di pochi mesi. Il tecnico/manager tedesco ha criticato l’operato della società negli ultimi anni e ha specificato come non fosse intenzionato a puntare su Ibrahimovic: “Non è il mio stile insistere su calciatori di 38 anni”. Su Boban e Maldini aggiunge: “La società è contenta dei risultati ottenuti in rapporto ai soldi spesi negli ultimi anni?”.
A cura di Fabrizio Rinelli
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Ralf Rangnick non ha preso affatto bene la decisione di non venire al Milan. Stando a quanto si evince dalle parole dell'ormai ex manager della Red Bull e tecnico del Lipsia, rilasciate in un'intervista alla Gazzetta dello Sport, il tedesco ha lanciato diverse frecciatine ai rossoneri circa i motivi del suo mancato arrivo in Italia. Si sono affrontati diversi temi, dall'operato di Boban e Maldini per finire a Ibrahimovic e Pioli. "Non conosco personalmente Boban e Maldini – ha dichiarato Rangnick – e non voglio dare giudizi ma mi chiedo se la società è contenta dei risultati ottenuti in rapporto ai soldi spesi negli ultimi anni".

Stilettate con tanto di nomi e cognomi che fanno venire a galla anche verità che fanno maggiore chiarezza nella vicenda fra Rangnick e il Milan. Si è affrontato infatti anche il tema relativo a Zlatan Ibrahimovic che sarebbe stato al centro di vedute diverse da parte della società rossonera e lo stesso manager tedesco che a proposito ha aggiunto: "Non è il mio stile insistere su calciatori di 38 anni".

Rangnick punzecchia il club: Contenti dei risultati ottenuti?

L'intervista a Ralf Rangnick, apre nuovi scenari sul mancato approdo del manager/tecnico tedesco al Milan. Verità e stilettate dirette a dirigenza e giocatori che non risparmiano nessuno. L'ex Lipsia ha infatti criticato duramente l'operato della società rossonera fino a questo momento: "Non conosco personalmente Boban e Maldini e non voglio dare giudizi ma mi chiedo: la società è contenta dei risultati ottenuti in rapporto ai soldi spesi negli ultimi anni?". Una vera e propria critica che avrà evidentemente spiazzato i diretti interessati.

Rangnick ha però parlato anche di quanto visto in campo dalla squadra guidata in maniera ottimale da Pioli nel post lockdown"L'allenatore ha meritato la conferma anche per la persona che è, sempre concentrato sugli obiettiviha aggiunto il tedescoSe poi è la scelta giusta nel medio e lungo termine è un'altra questione". Tanti i retroscena emersi dall'intervista da cui si evince anche la volontà del Milan di voler cambiare nettamente la propria rotta: "Il Milan mi ha contattato a fine ottobre quando la squadra era vicina alla zona retrocessioneha dichiarato RangnickSe lo hanno fatto è perché cercavano una svolta".

Il manager tedesco non voleva Ibrahimovic in squadra

A proposito del lavoro sulla squadra ha poi detto: "Lavoro sulla crescita e i giovani imparano molto più in frettaha voluto specificare l'ex LipsiaNon è il mio stile insistere su calciatori di 38 anni. Non perché non siano bravi ma perché preferisco creare valori, sviluppare talento. Per me ha poco senso puntare su Ibra o Kjaer ma è la mia idea, né giusta né sbagliata, semplicemente diversa".

Rangnick: Atalanta esempio da seguire

Il tedesco, con il Milan che ha poi puntato su Pioli, ha voluto dare un ultimo consiglio ai rossoneri: "Il Milan per puntare ai vertici deve darsi un obiettivo concreto, come la Champions. L'esempio è a 30 km da Milano: l'Atalanta ha un terzo del fatturato del Milan ma arriva davantiha aggiunto Rangnick che ha poi concluso tirando in ballo Gasperini e ConteFanno investimenti intelligenti, hanno un settore giovanile all'avanguardia. E poi hanno Gasperini da cui c'è tanto da imparare. Come da Conte".

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