Radu lascerà l’Inter, scaricabarile su Handanovic: sotto accusa il suo comportamento
L'errore di Bologna pesa come un macigno e fa malissimo, la squadra s'è stretta intorno a lui. Le immagini dei compagni che circondano Ionut Radu, lo abbracciano e lo proteggono (anche) dall'obiettivo indiscreto delle telecamere in un momento di dolore hanno raccontato lo stato d'animo del portiere dell'Inter. Un bel gesto che cozza contro l'atteggiamento algido e, in apparenza, indifferente di Handanovic nei confronti del collega caduto in disgrazia. Non è passato inosservato e nel corredo accessorio di quella serata nefasta c'è anche quell'approccio che ha fatto discutere. Non si sa se tra i pali a Udine ci sarà lui (che al Dall'Ara ha dato forfait per un problema muscolare) oppure Radu avrà subito la possibilità di riscattarsi.
Il suo agente, Oscar Damiani, lo spera e nella riflessione su quanto accaduto pochi giorni fa, quella topica che rischia di aver compromesso la corsa scudetto, aggiunge altre sfumature. Una in particolare, che fa da spartiacque con qualsiasi altra considerazione e indirizza la discussione: "A un’ora dalla partita ti viene detto che giochi non è facile". Due match, tanti ne ha disputati il suo assistito: uno in Coppa Italia contro l'Empoli, l'altro nel recupero di campionato. "Mi auguro che giochi a Udine – le parole del procuratore nell'intervista a Tuttosport -. Se avesse giocato un po' di più, questo infortunio forse non sarebbe capitato. Handanovic vuole giocarle tutte… non è il tipo che dice: lasciate giocare il secondo".
Una frase quest'ultima che ne ricalca un'altra dello stesso tenore e risale a qualche mese fa. L'argomento è identico e torna di stretta attualità: "Stimo Handanovic, lo ritengo un grande portiere – disse Damiani sempre a Tuttosport -. Ma avrebbe potuto lasciare spazio al suo secondo. E non comportarsi come con Padelli, con cui era successa la stessa cosa. Vuol giocare sempre. Il suo mi sembra un atteggiamento, tra virgolette, fuori dalla sportività".
Dimenticare in fretta e ripartire. Ad aiutare Radu potrebbero essere state le dichiarazioni del tecnico, Simone Inzaghi. L'errore che spicca spesso di più è quello commesso dal portiere ma, se nonostante un vantaggio lampo, non riesci a domare l'avversario, azzannare la partita e chiuderla subendo pareggio e colpo del ko, c'è anche dell'altro che non ha funzionato. "Inzaghi non ha colpevolizzato il ragazzo – ha aggiunto Damiani – chiarendo che se l'Inter avesse segnato il 2-0, tutto questo non sarebbe successo". La stessa gestione da parte della squadra di quel momento ha sollevato perplessità, in realtà a sbagliare non è solo l'estremo difensore.
La galleria degli errori (e degli orrori) ha acceso i riflettori sulla destrezza dei portiere a gestire la palla anche coi piedi, partecipando all'azione. "Ha sbagliato Donnarumma a Parigi o anche Buffon con il Parma. Un portiere ha bisogno di fiducia ma Radu è forte, ha carattere e lo ha dimostrato anche a Genova. Quando non giochi da due anni può capitare".
Il destino è già segnato. Le scelte di mercato e l'operazione conclusa di recente (l'ingaggio di Onana dall'Ajax) restringono drasticamente gli spazi per Radu. Sa già che dovrà andar via ma non intende farlo in questo modo. "Probabilmente le strade con l'Inter si separeranno – ha spiegato il suo agente -. I nerazzurri hanno già provveduto a prendere Onana -. Anche questo fattore non è certo d'aiuto dal punto di vista psicologico. Però questa non può essere un'attenuante né si cercano scuse. Radu è forte e si rialzerà".
