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Quando Gascoigne a Italia 90 fece infuriare Bobby Robson: “C***o, ora sono nei guai!”

Paul Gascoigne alla vigilia della semifinale contro la Germania a Italia 90 fece infuriare il ct Bobby Robson. La sera prima del match restò a fiocare a tennis fino all’1 di notte: “La vivevo come una vacanza, non mi è importato mai troppo di tattica e avversari. Sapevo che quando scendevo in campo potevo battere chiunque”. L’Inghilterra venne sconfitta ai rigori dai tedeschi.
A cura di Alessio Pediglieri
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"C***o, adesso sono fregato!". Il commento di Paul Gascoigne è di quelli che lascia capire che l'ex calciatore inglese si era messo nuovamente nei guai. Ed infatti, è stato così. Sono le parole che ha pronunciato quando ha fatto infuriare Bobby Robson, nel 1990, quando era commissario tecnico della nazionale dei Tre Leoni e Gascoigne una delle punte di diamante di quella squadra. L'anno dei Mondiali, in Italia, in cui l'Inghilterra proseguì il proprio cammino fino alla finalina per il terzo-quarto posto, poi persa contro l'Italia. Ma l'aneddoto, che ‘Gazza' ha regalato ai tabloid inglesi, risale al match precedente, la semifinale, che si disputò a Torino allo Stadio Delle Alpi contro la Germania Ovest e che si concluse ai calci di rigore con l'esultanza da parte dei tedeschi.

Poco prima di quel match, Paul Gascoigne ne combinò una delle sue: rimase a giocare a tennis la sera prima, fino all'1 di notte e poi scese regolarmente in campo contro i tedeschi. In quella partita Paul Gascoigne giocò tutti i 120 minuti regolamentari, venne anche ammonito, ma non partecipò alla lotteria dei calci di rigore che condannò gli inglesi alla sconfitta. Ma non fu una partita indimenticabile per ‘Gazza', anzi. Complice di certo una vigilia che non fu certamente da professionista encomiabile. "Giocare a tennis all'una del mattino prima della semifinale contro la Germania non è stata una grande idea. Il giorno dopo ero regolarmente in campo e continuavo a sentire una voce burbera che gridava sempre ‘Gazza, Gazza! Dov'è Gazza?!'. Era Robson e ho pensato ‘c***o, adesso sono nei guai!"

La sera precedente, il ct della nazionale aveva sospettato che qualcosa non stesse andando per il verso giusto: "Sapevo che Bobby Robson avrebbe bussato alla mia porta per controllarmi e avevo detto a Chris Waddle, mio compagno di stanza, che se avesse sentito bussare avrebbe dovuto dire che stavo dormendo. Alla fine Robson bussò ‘Gazza, dov'è?' e Chris rispose: ‘Sta dormendo, capo'. ‘Dormire, dormire? Mi è stato detto che ha giocato a tennis nelle ultime due ore!' 

Mi sentivo come fossi in vacanza, non mi è mai importata la tattica o altro, ero fiducioso dei miei mezzi e sapevo che chiunque incontravo potevo batterlo. Non mi sono mai preoccupato più di tanto e anche a Italia 90 go vissuto il Mondiale in questo modo

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