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PSG sull’orlo dell’implosione: crepe nello spogliatoio e ambiente in tempesta, cosa sta succedendo

L’ambiente attorno al Psg che affronta il Real Madrid non è dei più armoniosi. Le critiche dei tifosi e un gioco poco convincente sono le principali problematiche per Mauricio Pochettino.
A cura di Antonio Moschella
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Da quando il sorteggio degli ottavi di Champions League ha proposto la super sfida tra Paris Saint Germain e Real Madrid, lungo i bordi della Senna i tifosi sono stati divorati dall'ansia. Con un campionato di Ligue 1 praticamente già vinto in pieno inverno e dopo la cocente eliminazione dalla Coppa di Francia, la squadra più potente d'oltralpe, e una delle nuove ricche d'Europa, smaniava dalla voglia di misurare le proprie forze contro la vincente della Champions per antonomasia, quel Real che arriva a Parigi non da favorito ma sempre portando con sé l'aura delle 13 coppe europee vinte e un blasone di evidente superiorità. L'ansia da prestazione, tuttavia, ha rischiato di giocare un brutto scherzo a Mauricio Pochettino, che dopo oltre un anno sotto la torre Eiffel continua a zoppicare. Gli striscioni esposti venerdì al Parco dei Principi dai tifosi locali che puntavano il dito contro i calciatori, etichettati come ‘mercenari senza disciplina', hanno espresso in modo inequivocabile il malcontento della piazza.

La striscioni di contestazione esposti al Parco dei Principi dai tifosi dal tifo organizzato del Psg
La striscioni di contestazione esposti al Parco dei Principi dai tifosi dal tifo organizzato del Psg

Autogestione indigesta

Un malcontento giustificato non solo dall'assenza di un'idea di gioco concreta e convincente, ma soprattutto dalle troppe bizze di molte individualità, le quali da tempo stanno creando crepe nello spogliatoio. Quando nel dicembre del 2020 Thomas Tuchel fu messo alla porta, la dirigenza del Psg cercò un tecnico che potesse sia essere di gradimento dell'enorme clan dei sudamericani e che al contempo non cercasse di usare troppo il bastone. Pochettino rispondeva perfettamente a questo identikit, nonostante poi all'arrivo di Lionel Messi qualche vecchia ruggine tra i due era stata messa allo scoperto. L'ex allenatore del Tottenham è stato insediato per provare a cambiare modalità di gioco, ma soprattutto per non alterare gli equilibri caratteriali di un gruppo abituato ad autogestirsi e nel quale i tanti ego difficilmente coesistono a livello affettivo. A parte il trio di argentini formato da Messi, Di Maria e Paredes, l'affiatamento fuori dal campo non è certo una prerogativa di un Psg che da quando è andato via Tuchel non solo ha assistito a come l'allenatore tedesco vinceva Champions League, Supercoppa e Mondiale per club, ma è entrato in una dinamica di autogestione poco sana i cui nodi potrebbero venire al pettine nel primo scoglio serio della stagione.

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Ossessione Champios

Senza più paracadute, come avvenuto in fase di gruppi col Manchester City, il Psg ha l'obbligo di spiccare il volo in Champions. Contro gli spagnoli allenati dall'illustre ex Carlo Ancelotti è un dentro o fuori nel quale la truppa di Pochettino ha praticamente tutto da perdere. In primis perché la sua rosa, almeno per i valori sulla carta, risulta superiore a quella del Real, ma soprattutto perché essendo il campionato francese un obiettivo minimo e scontato, non onorare fino in fondo la competizione europea sarebbe visto come un fallimento. Nonostante l'assenza di Neymar, che sta ancora recuperando dall'ennesimo infortunio e potrebbe subentrare a partita in corso e non al top, poter disporre di un attacco composto da Mbappé, Di Maria e Messi, è di per sé un obbligo assoluto ad andare almeno oltre gli ottavi di finale. Per battere il Real, inoltre, il Psg dovrà affidarsi all'unico solista che sta rendendo come ci si aspetta. Si tratta di Kylian Mbappé, una garanzia per gol segnati e impegno profuso in campo, il quale a fine stagione potrebbe firmare da svincolato proprio con i Blancos. La partita di stasera, insomma, è il primo svincolo di una biforcazione che da un lato porta a una speranzosa soddisfazione e dall'altro nasconde un patibolo di condanna per il Re Sole della Ligue 1, il cui castello di carte rischia di essere abbattuto con il minimo colpo di vento. In mezzo a una tormenta umana e mediatica, il Psg non può più sbagliare. Anche se l'avversario si chiama Real Madrid.

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