Pioli smonta lo schema del PSG su calcio d’inizio: “L’ho fatto io 10 anni fa”. E spiega perché

Stefano Pioli si è presentato alla Fiorentina segnando il suo ritorno sulla panchina viola. L'allenatore ha accettato questa nuova sfida dopo essere rientrato in Italia dall'esperienza all'Al Nassr rinunciando a una pioggia di milioni pur di vivere un'avventura più stimolante in Europa. Ieri c'è stata la conferenza stampa del tecnico che a distanza di anni ha ritrovato i media toscani e della Fiorentina parlando di diversi argomenti. La Fiorentina dovrà sicuramente tornare in Champions e su questo argomento si è concentrato maggiormente il dialogo con l'allenatore. Per farlo però bisognerà avere la meglio su squadre come Napoli, Inter, Atalanta, Juventus e Milan, senza dimenticare anche Lazio e Roma.
Pioli spiega come sia necessario un atteggiamento e un approccio deciso fin dai primi allenamenti e che il suo gioco dovrà inevitabilmente basarsi anche sull'imprevedibilità, l'aggiornamento e la documentazione: "Questo sporti ti obbliga ad essere curioso, a documentarti, a fare qualcosa di nuovo". E a tal proposito Pioli tira in ballo Luis Enrique che a proposito di innovazione al Mondiale per Club ha mostrato a tutti il calcio d'inizio del PSG reso celebre partita dopo partita. E Pioli proprio su questo si è voluto soffermare: "Quello che ha fatto Luis Enrique l'ho fatto io 10 anni fa".
Dieci anni fa Pioli era tra Lazio e Inter e quindi in una di queste sue due esperienze ha provato questo tipo di battuta. "Il calcio d'inizio che ha fatto Luis Enrique io l'ho fatto 10 anni fa – ha detto -. Però probabilmente non se n'è accorto nessuno perché non avevo vinto, ma è normale, è giusto così".
Pioli rivendica dunque un po' quel metodo di approccio alla partita apparentemente aggressivo che è diventato quest'anno un marchio di fabbrica del PSG. "Luis Enrique l'ho sempre stimato, già dai tempi della Roma ci siamo conosciuti – spiega Pioli in sala stampa che è rimasto colpito da alcune sue parole -. Ha fatto una bella definizione: ‘Siamo prevedibili per noi stessi ma imprevedibili per gli avversari'".

Le parole di Pioli sull'imprevedibilità della sua Fiorentina
È qui che Pioli vuole che arrivi anche la sua Fiorentina: "Significa che hanno raggiunto un livello di conoscenza della collaborazione in campo, di come far male agli avversari, di come ci si muove". Nel corso della conferenza stampa dunque ribadisce l'importanza di dover pensare sempre a nuove strategia per non essere prevedibili, specie se si vuole competere con le altre big in Serie A: "Credo che anche queste sfide di affrontare questi grandi allenatori in Italia siano stimolanti – conclude -. Conte ad esempio ha cambiato tantissimo il suo modo di difendere e attaccare, prima forse era un po' schematico".