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Perché sono stati tre calciatori dell’Atalanta a sollevare l’Europa League: hanno una storia diversa

Non è stato solo Djimsiti ad alzare al cielo l’Europa League, come da tradizione: il capitano dell’Atalanta ha chiesto l’aiuto di due giocatori speciali che incarnano il vero spirito di questa squadra.
A cura di Ada Cotugno
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Nel giorno della grande festa l'Atalanta non dimentica le sue radici. Il percorso è cominciato otto anni fa, con l'arrivo di Gian Piero Gasperini sulla panchina, ed è culminato con la storica vittoria dell'Europa League: un momento speciale per tutto il popolo di Bergamo, ma soprattutto per tre calciatori che hanno vissuto tutta la storia sulla propria pelle. Ad alzare il trofeo tanto atteso ci hanno pensato de Roon, Toloi e Djimsiti tutti insieme, una celebrazione strana ma che ha una spiegazione che tocca le corde del cuore.

Innanzitutto loro sono i tre capitani della Dea: a scendere in campo più spesso con la fascia al braccio è de Roon che per un brutto scherzo del destino non ha potuto partecipare alla finale per infortunio, un'assenza che lo ha tormentato nei giorni precedenti ma che ha saputo colmare stando vicino ai suoi compagni in ogni momento. Dietro di lui nelle gerarchie ci sono Toloi e Djimsiti, quest'ultimo designato come capitano da Gasperini per la partita contro il Bayer Leverkusen.

Loro tre incarnano il perfetto spirito dell'Atalanta e sono a tutti gli effetti i capisaldi di questa squadra. C'erano agli albori del progetto, quando l'allenatore per la prima volta mostrò ai bergamaschi il suo calcio: nella partita d'esordio in Coppa Italia contro la Cremonese, nel terzo turno giocato il 13 agosto 2016, in campo c'era Toloi (autore anche del primo gol del 3-0 finale) con Djimsiti in panchina, mentre de Roon era volato per una stagione al Middlesbrough prima di fare il suo grande ritorno a Bergamo e restarci per scrivere la storia.

La coppa dell'Atalanta alzata dai tre capitani

Ecco perché al momento della consegna dell'Europa League Djimsiti ha deciso di non alzarla al cielo di Dublino da solo, come accade sempre in queste circostanze dove è il capitano ad avere l'onore di dare il via ai festeggiamenti ufficiali. Sul palco proprio accanto a lui ha voluto Toloi, subentrato a gara in corso, e de Roon che ha seguito la partita da lontano ma che è stato sempre presente in ogni momento nonostante l'infortunio che comunque non gli ha impedito di partire assieme alla squadra.

Nel momento clou sulla coppa c'erano le mani dei tre capitani: sono stati loro a sollevarla, insieme, come succede da otto anni a oggi. Un gesto che è stato immediatamente notato da tutti e che ha caricato questo trionfo storico di un significato diverso. Loro più di tutti sanno cosa vuol dire far parte dell'Atalanta e cosa vuol dire cadere prima di trionfar. È il discorso che Djimsiti ha fatto alla sua squadra prima della partita, ricordando a tutti (soprattutto agli altri due capitani) da dove provengono: "Prima della partita ci siam detti ‘siamo dei loser, abbiamo perso tre finali’. Non potevamo perdere anche la quarta, la più importante. Ora non mi frega nulla delle tre perse".

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