Perché Luis Enrique ha detto: “Se avessi avuto tempo ti avrei scritto una lettera più breve”

L'effetto Luis Enrique è ancora molto vivo dopo la masterclass del 55enne tecnico del PSG in finale di Champions League contro l'Inter. Adesso sono in molti a salire sul carro del vincitore, ora che ha messo in bacheca il secondo Triplete della sua carriera dopo quello del 2015 col Barcellona, ma non tutti la pensavano così non più tardi di un paio d'anni fa (vedasi un De Laurentiis sollevato di non averlo preso al Napoli…), quando il club parigino lo aveva portato in panchina dopo il fallimento ai Mondiali in Qatar con la Spagna. Ora si riscoprono sue vecchie teorie, come "la legge della minima informazione".

Cos'è la legge della minima informazione di Luis Enrique
L'allenatore asturiano spiegava, in un video che è tornato d'attualità sui social, come il grande lavoro suo e del proprio staff fosse ridurre al massimo la quantità – ed ovviamente anche la complessità – delle direttive date ai calciatori, affinché potessero poi eseguirle in campo: "Stiamo cercando di arrivare al punto di dare loro il minor numero di informazioni possibile – aveva detto quando era ancora CT della nazionale spagnola – Spesso l'allenatore tende a dire molte cose per sentirsi tranquillo".
"L'informazione, quella necessaria, quella inevitabile e vitale, il giocatore deve essere in grado di trasmetterla sul campo. Altrimenti, che senso ha che io proponga cinque idee su cinque diversi aspetti del gioco se poi non saranno in grado di interpretarle? – aveva continuato Luis Enrique, citando poi una frase attribuita al filosofo e matematico francese Blaise Pascal – C'è un bel detto che dice: ‘Se avessi avuto tempo, ti avrei scritto una lettera più breve'. Questa è un po' la riflessione che facciamo con i giocatori. Passeremo molti mesi a pensare al messaggio che voglio darvi, in modo che quando ve lo darò, siate in grado di assimilarlo".
Cosa significa la frase di Pascal citata dal tecnico del PSG
La frase in questione sottolinea come essere concisi nell'esprimere fatti, concetti ed emozioni, spesso richieda una cura, e di conseguenza un tempo, maggiori rispetto alla prolissità che spesso va a braccetto con la fretta e potrebbe non tradursi nell'effetto voluto. "Cerchiamo sempre di ridurre al minimo le informazioni. Video brevi, video in cui nessun giocatore si addormenta. Informazioni vitali affinché il giocatore possa affrontare la partita con la sicurezza di dire: ‘So per cosa sto giocando, so cosa devo fare in ogni situazione di gioco e mi concentrerò sul divertirmi'", aveva concluso l'allenatore del PSG.