Perché il Napoli non correggerà l’errore ortografico sulla nuova maglia: “Un messaggio per i giovani”

Un errore ortografico grossolano presente sulla nuove maglie Home e Away del Napoli per la stagione 2025/26 ha spinto ancora di più le vendite della divisa, ispirata ai colori classici del club azzurro. Record di vendita stracciati nelle prime 24 ore, i tifosi hanno fatto la corsa per accaparrarsi la maglia con lo Scudetto ben in vista. "Mezzo milione incassato nel primo giorno", ha annunciato un trionfante Aurelio De Laurentiis, che si gode la sua vittoria personale per l'autoproduzione delle divise da gioco con sopra il marchio concesso dall'amico Giorgio Armani.

L'errore di stampa sulle nuove maglie del Napoli: una "h" è nel posto sbagliato
È bastato poco ai più attenti per rendersi conto, dalle immagini delle nuove maglie presenti sul sito azzurro, dell'errore di stampa sul bollino di autenticità, dove la parola inglese "Authentic" è stata erroneamente scritta come "Autenthic", con la "h" posizionata nel posto sbagliato. L'errore peraltro è presente anche sugli adesivi certificativi aggiunti nelle confezioni e sugli store ufficiali. A quel punto la vicenda è dilagata sui social, tra ironie e sfottò, ma la reazione della società azzurra non è stata quella che ci si sarebbe potuta aspettare: nessun ritiro delle maglie difettate, ma l'occasione per mandare un messaggio (e fare ancora più cassa, è sempre marketing…).
Valentina De Laurentiis: "Lasciamo il refuso così com'è, è l'occasione per lanciare un messaggio"
Valentina De Laurentiis, responsabile del marketing e mente creativa dietro le divise, ha dichiarato al riguardo: "È diventato virale un refuso presente sul logo di certificazione di autenticità delle maglie Home e Away appena lanciate, e che è presente anche sulle divise dei portieri. Potrei cercare scuse, o correggerlo nel resto della produzione. Ma invece preferisco lasciarlo così com'è, trasformandolo in un'occasione per lanciare un messaggio: chi lavora può inciampare. L'importante è trovare subito una soluzione, se possibile, o trarne un insegnamento".

"Quel refuso renderà le nostre divise ancora più umane e forse, in un certo senso, uniche – ha continuato la figlia del presidente, che nel Napoli occupa il ruolo di ‘Head of Marketing, Merchandising and Licensing' – Vorrei che diventassero quasi un messaggio ai più giovani, che spesso hanno paura di agire e di mettersi in discussione per il timore di trovarsi di fronte a un patibolo, spesso virtuale. È proprio quando si cade, invece, che ci si rialza, si cresce e si vive. Come fa da secoli la nostra città".