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Perché Prandelli si è dimesso dalla Fiorentina: “C’è un’ombra in me, la mia carriera può finire qui”

Perché Cesare Prandelli si è dimesso da allenatore della Fiorentina? Cosa c’è dietro la scelta del mister che sarà sostituito dal suo predecessore Beppe Iachini? Il diretto interessato in una lettera ha parlato dei motivi del suo addio parlando di un’ombra che gli impedisce di vivere al meglio la sua esperienza professionale. La sua carriera da allenatore potrebbe essere finita qui.
A cura di Marco Beltrami
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Cesare Prandelli si è dimesso da allenatore della Fiorentina. L'ex commissario tecnico ha rimesso il suo incarico nelle mani del presidente Commisso, a quasi 48 ore dalla sconfitta interna contro il Milan. Cosa c'è dietro questa decisione? Il club viola che ha deciso di puntare nuovamente su Iachini, pronto al ritorno in panchina, ha provato a chiarire il tutto in un comunicato ufficiale. Alla base della scelta di Prandelli ci sono "ragioni che vanno oltre il calcio giocato", con il mister che poi ha spiegato il tutto in una lettera, evidenziando il suo momento difficile che potrebbe anche spingerlo a dire addio alla carriera.

Cesare Prandelli si è dimesso da allenatore della Fiorentina, in panchina torna Iachini

La Fiorentina ha confermato in una nota ufficiale, l'addio di Cesare Prandelli. L'allenatore di Orzinuovi si è dimesso dalla guida della formazione viola dopo 20 partite con 21 punti collezionati e 7 sulla zona retrocessione. Un rendimento altalenante per i toscani sotto la gestione di Prandelli, che pochi mesi fa aveva deciso di tornare alla Fiorentina dopo una prima esperienza quinquennale molto fortunata, chiusasi nel 2010. A raccogliere l'eredità sarà quello che è stato il suo predecessore ovvero Beppe Iachini che dovrà dunque traghettare la Fiorentina verso la salvezza. Prandelli invece si prenderà un periodo di riposo, a causa di uno stato d'animo tutt'altro che sereno.

Perché Prandelli si è dimesso, il comunicato ufficiale della Fiorentina

Il club del presidente Commisso ha spiegato così le ragioni della dimissioni di Prandelli che non sono legate dunque al calcio giocato: "La Fiorentina informa che, in data odierna, l’allenatore Cesare Prandelli ha presentato alla Dirigenza del Club le proprie dimissioni. La Società viola, con enorme dispiacere, ha accolto la richiesta del tecnico comprendendone le ragioni, che vanno oltre il calcio giocato. Cesare Prandelli è l’allenatore e l’uomo che in questi mesi ha dato tutto se stesso dimostrando, ancora una volta, il profondo legame e affetto che lo lega alla città di Firenze e alla Fiorentina".

La lettera di Cesare Prandelli

Cesare Prandelli ha voluto poi spiegare i motivi che lo hanno portato a questa sofferta scelta: "È la seconda volta che lascio la Fiorentina. La prima per volere di altri, oggi per una mia decisione. Nella vita di ciascuno, oltre che alle cose belle, si accumulano scorie, veleni che talvolta ti presentano il conto tutto assieme. In questo momento della mia vita mi trovo in un assurdo disagio che non mi permette di essere ciò che sono. Ho intrapreso questa nuova esperienza con gioia e amore, trascinato anche dall’entusiasmo della nuova proprietà. Ed è probabilmente il troppo amore per la città, per il ricordo dei bei momenti di sport che ci ho vissuto che sono stato cieco davanti ai primi segnali che qualcosa non andava, qualcosa non era esattamente al suo posto dentro di me".

Prandelli dunque ha dovuto fare i conti nelle ultime settimane con quella che ha definito come una vera e propria "ombra": "La mia decisione è dettata dalla responsabilità enorme che prima di tutto ho per i calciatori e per la società, ma non ultimo per il rispetto che devo ai tifosi della Fiorentina. Chi va in campo a questo livello, ha senza dubbio un talento specifico, chi ha talento è sensibile e mai vorrei che il mio disagio fosse percepito e condizionasse le prestazioni della squadra. In questi mesi è cresciuta dentro di me un’ombra che ha cambiato anche il mio modo di vedere le cose. Sono venuto qui per dare il 100%, ma appena ho avuto la sensazione che questo non fosse più possibile, per il bene di tutti ho deciso questo mio passo indietro".

Prandelli potrebbe smettere di allenare

Parole forti quelle dell'ormai ex allenatore della Fiorentina, che ha sottolineato di non trovarsi più a suo agio nel mondo del calcio: "Ringrazio Rocco Commisso e tutta la sua meravigliosa famiglia, Joe Barone e Daniele Pradè, sempre vicini a me e alla squadra, ma soprattutto ringrazio Firenze che so che sarà capace di capire. Sono consapevole che la mia carriera di allenatore possa finire qui, ma non ho rimpianti e non voglio averne. Probabilmente questo mondo di cui ho fatto parte per tutta la mia vita, non fa più per me e non mi ci riconosco più. Sicuramente sarò cambiato io e il mondo va più veloce di quanto pensassi. Per questo credo che adesso sia arrivato il momento di non farmi più trascinare da questa velocità e di fermarmi per ritrovare chi veramente sono". 

I segnali del malessere di Prandelli dopo Benevento e Milan

Che qualcosa non stesse andando nel verso giusto lo si era capito già dopo la preziosa vittoria della Fiorentina a Benevento. In quell'occasione un Prandelli che non era sembrato particolarmente entusiasta a Sky aveva dichiarato: "Il fatto è che sono molto stanco e abbastanza vuoto dentro, ma comunque felicissimo per giocatori e società, ho anche sentito il presidente Commisso. Per ricostruire ci vuole un progetto tecnico, è la base di un cammino importante: Firenze come città stimola, ma allo stesso tempo chiede molto".

Anche dopo il ko contro il Milan nell'ultimo turno di campionato, Prandelli non si era presentato davanti alle telecamere nel post-partita a causa di un leggero malessere e di tanta tensione accumulata. Adesso la drastica decisione di lasciare la Fiorentina che dal canto suo ha augurato al tecnico di recuperare in fretta lo smalto dei tempi migliori: "Il Presidente Commisso, la Dirigenza, la Squadra  e tutto il Popolo viola ringraziano Cesare Prandelli, augurandogli di ritrovare al più presto la serenità e le energie necessarie per ottenere le migliori fortune per il suo futuro umano e professionale".

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