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Paulo Fonseca senza squadra a causa di Paratici: “Ha deciso lui e ha fatto saltare tutto”

Paulo Fonseca non ha ancora trovato una squadra dopo la separazione dalla Roma arrivata al termine della passata stagione. L’allenatore portoghese era certo di poter tornare in panchina quest’anno ma non tutto è andato secondo i suoi piani. Aveva già un accordo ma Paratici ha fatto saltare tutto: “È stato lui a bloccare tutto”.
A cura di Fabrizio Rinelli
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La Roma ha deciso di separarsi da Paulo Fonseca al termine della scorsa stagione. Nonostante un ottimo cammino dei giallorossi in Europa League, a pesare sul tecnico portoghese, è stata soprattutto la gestione dello spogliatoio (vedi il caso Dzeko) e il risultato finale in campionato che ha visto la Roma doversi accontentare della qualificazione in Conference League. Pellegrini e compagni hanno così potuto abbracciare nella Capitale José Mourinho che ha dato il via al progetto ambizioso dei Friedkin. Da un portoghese all'altro con Mourinho e Fonseca che sembravano a un certo punto vicini ad assecondarsi l'uno sulla panchina appena lasciata dall'altro. Con lo Special One in giallorosso infatti, proprio Fonseca sembrava essere il candidato principale per vestire i pani del nuovo allenatore del Tottenham.

Nel corso dei primi mesi dell'estate, si è parlato molto di lui come nuovo tecnico degli Spurs, tanto da essere già stato formalizzato un accordo verbale tra le parti per un contratto biennale. Tutto fatto, se non fosse che pochi giorni dopo, Fabio Paratici venisse nominato come nuovo amministratore delegato del Tottenham facendo ragionare i vertici del club a non puntare più su Fonseca cambiando drasticamente obiettivo. L'ex allenatore della Roma, spiazzato da questa decisione, ha solo adesso rivelato i dettagli del suo mancato accordo con gli Spurs: "Fu Paratici a non volermi perché non era d'accordo sulle mie idee di calcio troppo offensivo". 

Il retroscena raccontato da Fonseca: "Non mi voleva come allenatore"

Una verità arrivata a distanza di mesi con il Tottenham che poi decise prima di puntare su Gattuso per poi virare decisa su Nuno Espirito Santo. I risultati attuali non stanno dando ragione a Paratici che in questo momento vede la squadra londinese ferma al settimo posto e reduce da due sconfitte di fila. Nel corso di un'intervista rilasciata a Telegraph Sport e ripresa anche da Sky Sports UK, è stato lo stesso Fonseca a rivelare ogni dettaglio di quella decisione. In estate si pensava che ci fossero stati problemi di base economica con l'ex allenatore della Roma per definire l'accordo contrattuale, e invece è accaduto tutt'altro. "L'accordo era fatto e stavamo pianificando stagione dato che il Tottenham voleva un allenatore offensivo – ha rivelato Fonseca – Non è stato annunciato ma abbiamo pianificato anche la campagna acquisti".

Poi il cambiamento inaspettato e l'entrata in scena di Fabio Paratici che ha convinto i vertici del Tottenham a cambiare obiettivo: "Le cose sono cambiate quando è arrivato il nuovo amministratore delegato e non eravamo d'accordo con alcune idee e lui ha preferito un altro allenatore". Fonseca chiarisce subito la sua posizione con un pizzico di stizza: "Ho dei principi. Voglio allenare grandi squadre ma voglio che il progetto sia giusto e un che il club condivida le mie idee e il mio modo di giocare, e questo non è successo con l'amministratore delegato (Paratici ndr)".

Uno sfogo al termine di un accordo che sembrava essere già definito con gli Spurs: "È quello che hanno chiesto il presidente (Daniel Levy) e il direttore sportivo (Steve Hitchen): costruire una squadra che possa giocare un calcio attraente e offensivo e io ero pronto per questo". Rammaricato Fonseca che ha poi spiegato che ancor prima dell'annuncio fosse a conoscenza dell'ingaggio di José Mourinho: "Sapevo già che Tiago Pinto avrebbe nominato Jose Mourinho. È stato un processo chiaro per me. Jose ha avuto un ottimo atteggiamento con me. Mi ha chiamato e ha parlato e non ci sono stati problemi".

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