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Paratici, messaggio al Napoli: “Juventus come loro prima di Torino, ma noi giochiamo”

A due settimane da Juventus-Napoli e a pochi giorni dalla sentenza del Giudice Sportivo, non si placano le polemiche attorno alla ‘partita fantasma’ dell’Allianz Stadium. Fabio Paratici, a nome della Juve, ha voluto ribadire l’importanza del protocollo: “Noi siamo nella stessa situazione del Napoli, con due positivi, ma siamo a Crotone per giocare”.
A cura di Redazione Sport
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Il campionato di Serie A va avanti, ma per diverso tempo ancora si continuerà a parlare di Juventus-Napoli, di ciò che è successo, ciò che non è successo e quello che ancora succederà tra un ricorso e l'altro. Da Crotone, dove la Juve è impegnata per la quarta giornata di campionato, il responsabile dell'area tecnica bianconera Fabio Paratici ha spiegato ai microfoni di DAZN come la situazione attuale della Juve sia analoga a quella che vivevano gli azzurri alla vigilia della partenza per Torino.

"Noi due settimane fa eravamo in campo pronti per giocare. Poi ci sono delle regole, dei protocolli da seguire e ci atteniamo a quello che deciderà la giustizia sportiva. Noi oggi siamo nella stessa situazione in cui era il Napoli due settimane fa prima di venire a Torino. Abbiamo due positivi, siamo andati in bolla, siamo venuti qui per giocare, poi rientreremo a Torino e torneremo in bolla per prepararci alla dinamo Kiev"

La Juventus attualmente conta due calciatori positivi, McKennie e Cristiano Ronaldo, e diversi altri casi di positività all'interno dell'Under 23. La squadra si trova attualmente in isolamento e vi tornerà al rientro dalla trasferta calabrese. Paratici, poi, si è soffermato sulle parole di stima giunte dal presidente Agnelli in occasione dell'assemblea dei soci, svoltasi due giorni fa, per fare il punto sul proprio rapporto con la Juve.

"Non smetterò mai di ringraziare il presidente Agnelli e la Juventus per ciò che mi hanno dato in questi anni. Ho avuto l'onore e il piacere di lavorare in questo club per 15 anni vincendo tanto. Lo ringrazio sempre e ancora più oggi dopo le parole dell'altro giorno. Se un giorno andrò via dalla Juve, lo saprò prima dal presidente che dai media"

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