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“Okoye d’accordo con gli scommettitori, si è fatto ammonire apposta”: chiuse le indagini su Lazio-Udinese

Il portiere dell’Udinese, Maduka Okoye, è ufficialmente indagato per truffa in concorso. Secondo la Procura di Udine, l’ammonizione ricevuta nel match Lazio-Udinese dell’11 marzo 2024 sarebbe frutto di un accordo con un gruppo di scommettitori. Le giocate sospette, localizzate nella provincia di Udine, avrebbero generato vincite superiori ai 120mila euro.
A cura di Michele Mazzeo
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L'indagine della Procura di Udine si è chiusa con un'accusa pesante per Maduka Okoye, portiere dell'Udinese. Il venticinquenne, tedesco naturalizzato nigeriano, risulta tra i quattro indagati per truffa in concorso ai danni del bookmaker Snaitech, in relazione alla partita di Serie A Lazio-Udinese disputata l'11 marzo 2024.

Secondo quanto reso noto dalla Questura di Udine, l'inchiesta – coordinata dalla Procura friulana e condotta dalla Polizia di Stato tramite il Nucleo centrale della polizia dei giochi e delle scommesse, la Squadra Mobile e la Sisco di Trieste – ha preso il via dopo l'analisi di flussi anomali di scommesse, in particolare concentrate sull'ammonizione del portiere friulano, valutata con una quota di 8 volte la posta nelle agenzie di betting.

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Okoye era stato effettivamente ammonito al 63° minuto di gioco per perdita di tempo, come documentato nei referti ufficiali. Una circostanza che, secondo gli inquirenti, non sarebbe stata casuale, bensì il risultato di un accordo preventivo con uno degli scommettitori, anch'egli indagato. Le scommesse legate a quella specifica ammonizione avrebbero prodotto vincite per oltre 120mila euro, gran parte delle quali realizzate attraverso punti fissi nella provincia di Udine.

"Gli elementi investigativi raccolti – si legge nella nota – corroborano l'ipotesi accusatoria: le vincite sono ritenute il frutto esclusivo di un accordo illecito tra il calciatore e uno degli scommettitori, da cui sarebbero poi derivate ulteriori giocate da parte di due complici, anch'essi indagati per concorso nella truffa".

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Nel registro degli indagati, oltre al numero uno dell'Udinese, figurano anche il proprietario di una pizzeria di Udine, il gestore del punto Snai dove sono state piazzate le giocate, e un altro imprenditore udinese. Tutti e quattro sono accusati di aver messo in piedi un sistema volto a truffare il bookmaker con scommesse mirate su un evento arbitrale – l'ammonizione – ritenuto concordato.

L'ipotesi al vaglio della Procura è quella di una truffa ben congegnata che ha sfruttato un evento marginale del match, ma potenzialmente molto redditizio. Il prossimo passo dell'inchiesta sarà valutare se procedere con un rinvio a giudizio.

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