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Milan, Pioli: “Pronti per vincere il derby, ma dovremo avere la faccia di Ibrahimovic”

Alla vigilia del big match di San Siro, il tecnico rossonero ha parlato in conferenza stampa: “L’Inter ha fatto meglio di noi, ma arriviamo molto bene a questo derby. Ibrahimovic? Se oggi supererà lo step sarà a disposizione. Il suo percorso è stato giusto, manca lo step principale che è un allenamento completo con la squadra”.
A cura di Alberto Pucci
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La Milano rossonera è pronta per il derby numero 172. In attesa di capire come si comporterà in campo la squadra, che non vince una stracittadina in campionato dal 2016, i tifosi si sono sintonizzati sulle frequenze di Milanello per ascoltare le parole della vigilia di Stefano Pioli: "Arriviamo molto bene a questo derby – ha dichiarato il tecnico – L'Inter ha fatto molto meglio ad inizio campionato, ma noi stiamo cercando di recuperare. La mia squadra ha dimostrato di avere coraggio, è nelle difficoltà che dimostri di avere coraggio. Domani abbiamo un'altra possibilità".

L'importanza di una vittoria nel derby

"È una partita da vincere e questa vale più delle altre. Riuscire a conquistare i tre punti vorrebbe dire fare una crescita di classifica, di fiducia, di positività di tutto l'ambiente, dobbiamo affrontare la gara col piglio giusto". Inevitabile la domanda sulle condizioni di Zlatan Ibrahimovic: "Ibra ha svolto un lavoro programmato, se oggi supererà lo step sarà a disposizione. Il suo percorso è stato giusto, manca lo step principale che è un allenamento completo con la squadra".

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Il duello con Conte

"Abbiamo preparato una strategia, vedremo se sarà quella giusta – ha aggiunto Pioli – Affrontiamo una squadra che non perde da tantissimo tempo, ma dovremo avere la faccia di Ibra e giocarci la partita al massimo delle nostre potenzialità. Dobbiamo dimostrare di avere le idee chiare e che abbiamo preparato bene la partita. Le difficoltà e i momenti critici ci sono, ma quando hai idee e concetti predefiniti devi essere squadra fino alla fine. Da domani inizia per noi un periodo molto importante. Conte? Lo conosco come collega ma non lo conosco in maniera specifica. Per un allenatore è importante entrare nella testa dei giocatori, ognuno lo fa con le sue caratteristiche. Non invidio Conte, sto bene qui".

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