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Mihajlovic e l’aneddoto su Boskov e Caniggia: “Lo telefonava sul cellulare pensando fosse a casa”

Sinisa Mihajlovic nel corso della conferenza stampa della vigilia di Bologna-Sampdoria, ha raccontato un aneddoto del 1992 quando giocava nella Roma allenata da Boskov con Caniggia in squadra. Il tecnico degli emiliani ha catturato l’attenzione di tutti i presenti trasformando l’analisi della partita in un autentico show.
A cura di Fabrizio Rinelli
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Le conferenze stampa di Sinisa Mihajlovic sono sempre uno show. Anche in questo caso, il tecnico serbo, che di recente è stato anche ospite nell'ultimo Festival di Sanremo 2021, ha parlato alla vigilia della sfida che il suo Bologna dovrà giocare al ‘Dall'Ara' contro la Sampdoria. L'allenatore della squadra emiliana ha analizzato la partita, ma durante la conferenza, si è affrontato anche l'argomento relativo all'uso dei telefonini da parte dei giovani, nel caso specifico, dei calciatori. Un tema che si è allargato a tal punto da portare Mihajlovic a raccontare un aneddoto relativo al 1992, quando l'attuale tecnico del Bologna giocava nella Roma allenata da Boskov.

Quest'ultimo era solito telefonare ai giocatori la sera prima delle partite per sapere dove fossero e soprattutto se in quel momento si trovassero già a letto. Una consuetudine che aveva portato diversi giocatori a studiare stratagemmi per cercare di evitare la telefonata dell'allenatore serbo. E Mihajlovic ne racconta uno riguardante Claudio Caniggia, attaccante argentino di cui era anche grande amico oltre ad essere compagno di squadra. "Aveva dato a Boskov il numero del cellulare. In questo modo gli diceva di trovarsi sempre a casa". Il racconto ha scatenato la risata generale in sala stampa con lo stesso Mihajlovic che ha spiegato ogni dettaglio di quel racconto.

"Io il telefonino lo so accendere e spegnere, poi usare per parlare – ha spiegato in conferenza stampa – Ma vengo da un'altra generazione, oggi i ragazzi scrivono senza guardare. Io prima di scrivere un messaggio ci metto tre ore". Mihajlovic parla della comunicazione moderna anche come un rischio per la società: "Se usiamo tutti il telefonino quando stiamo insieme, diventiamo delle mummie". In quel momento l'allenatore del Bologna, ricorda un aneddoto riguardante l'uso del telefonino.

Un racconto che risale al 1992: "Boskov ci chiamava tutti per sapere se fossimo tornati a casa – sottolinea Mihajlovic – Una volta io ero a cena rientrando a casa alle 23:30. Lui mi aveva chiamata a casa ma io non c'ero". Mihajlovic in un attimo riesce a catturare tutta l'attenzione possibile dei presenti in sala stampa: "Il giorno dopo, quando ci siamo trovati all'appuntamento per la partita, si è arrabbiato molto dicendomi che il più grande professionista nello spogliatoio fosse Caniggia". Mihajlovic racconta di essere rimasto stupito da quell'affermazione: "Quando ho chiesto a Claudio perché Boskov pensasse quello di lui, soprattutto perché anche lui era presente a cena disse: ‘Per forza, gli ho dato il numero di cellulare…'. Boskov lo chiamava e lui rispondeva che era sempre a casa".

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