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Maurizio Costanzo lascia la Roma: “Nessuna possibilità di svolgere l’incarico. Ma non è colpa di Mourinho”

Maurizio Costanzo si è dimesso dall’incarico di responsabile della comunicazione della Roma. In due frasi le ragioni di una scelta che gli lasciano diversi rimpianti.
A cura di Maurizio De Santis
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Maurizio Costanzo ha lasciato l'incarico di advisor della comunicazione della Roma
Maurizio Costanzo ha lasciato l'incarico di advisor della comunicazione della Roma

Maurizio Costanzo si è dimesso da responsabile della comunicazione della Roma. "Lascio perché non mi è stata data la possibilità di svolgere l'incarico che mi era stato affidato. Sono assolutamente pro Mourinho e tifoso della Roma", le parole del conduttore con le quali ha motivato la sua decisione alla Gazzetta dello Sport. È l'ennesima scossa nell'ambiente romanista dopo le polemiche per lo scontro fortissimo tra l'allenatore portoghese e gli arbitri (ma il conduttore ha tenuto a precisare che gli atteggiamenti del tecnico nulla c'entrano con la sua scelta), il brutto pasticcio di Zaniolo ed El Shaarawy "pizzicati" in discoteca, una classifica e un trend di rendimento in campionato che allontanano i giallorossi dalla corsa al quarto posto e, infine, la notizia sulla crisi del rapporto matrimoniale di Francesco Totti e Ilary Blasi.

Perché si è dimesso e perché farlo proprio adesso, a stagione in corso? Costanzo traccia il perimetro delle sue argomentazioni in maniera molto chiara. "Speravo di dare il mio contributo ma non è stato possibile". La domanda dalle cento pistole è scontata: c'entrano anche le fughe in avanti, la dialettica ‘sciolta' dell'allenatore? No. tant'è che l'advisor dimissionario lo esclude subito con fermezza. "Io sono assolutamente pro Mou". Non sono state certo la mimica della chiamata al telefono ("ti ha mandato la Juve?", urlato all'arbitro Pairetto), iconica quanto il gesto delle manette o zero tituli all'Inter, a metterlo in difficoltà.

L'ultima immagine iconica di Mourinho: mima il gesto della telefonata all'arbitro Pairetto.
L'ultima immagine iconica di Mourinho: mima il gesto della telefonata all'arbitro Pairetto.

A giudicare dalle parole di Costanzo, gli avevano prefigurato un ruolo differente, con maggiore potere operativo e non solo rappresentanza. Ma qualcosa non ha funzionato. "Non ero più informato, soprattutto dopo alcuni cambi – ha aggiunto nel colloquio con la Gazzetta -. Avrei voluto fare molte cose, ma a cominciare dalla questione stadi non è stato possibile. Ecco perché alla fine ho deciso di lasciare".

Alla Roma non ha trovato la "camicia coi baffi" e qualche rimpianto lo ha, lo dice lasciando trasparire amarezza per tutto ciò che poteva essere e non è stato. "Ne ho diversi… ma adesso è meglio guardare al futuro", con la ‘magica' nel cuore nonostante un'esperienza (da giugno a oggi) durata meno di un anno.

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