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Matteo Rubin ricorda cosa faceva Pioli: “Bigliettini in spogliatoio, tutti 13. C…o è sto 13?”

L’ex difensore del Bologna Matteo Rubin racconta i metodi motivazionali di Stefano Pioli: bigliettini in spogliatoio ovunque.
A cura di Paolo Fiorenza
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Matteo Rubin, onesto difensore classe 1987, si è ritirato da un paio di stagioni, come racconta al podcast ‘DoppioPasso': "Sto bene, sono più rilassato adesso. Ho smesso da due anni, avevo giocato in una squadra di eccellenza, ma poi quando ti passa un po' la passione, la voglia di allenarti, queste cose qui, è meglio lasciar stare, perché sennò incorri in figure che non mi piace fare, quindi ho preferito dedicarmi ad altro". Questo altro è l'attività di massaggiatore: "Mi sto divertendo, è comunque un bel mondo, perché comunque ho a che fare con sportivi, impari tante cose, hai anche la possibilità di ascoltare le persone".

Matteo Rubin ricorda i metodi motivazionali di Stefano Pioli al Bologna: bigliettini ovunque in spogliatoio

Rubin in carriera ha giocato in squadre come Torino, Parma, Modena e Bologna tra le altre, e proprio al Bologna è stato allenato da Stefano Pioli, appena tornato in Italia – alla Fiorentina – dopo la stagione trascorsa all'Al Nassr. "Pioli era bravo, era tanto un comunicatore, aveva il mental coach, quindi sapeva come approcciarsi – racconta Rubin – Io vedevo come parlava, perché, se guardate le comunicazioni degli allenatori, loro non parlano mai negativo, soprattutto lui. Io l'avevo notato con lui, cercano sempre di parlare in maniera positiva, perché te lo trasmettono".

@doppiopassopodcast

“PIOLI CI APPICCICAVA I FOGLIETTI NELLO SPOGLIATOIO CON SCRITTO “13” 📃 – Matteo Rubin a DoppioPasso Podcast

♬ suono originale – DoppioPasso Podcast

A questo riguardo, l'ex difensore di Bassano del Grappa, oggi 38enne, ricorda cosa faceva Pioli in spogliatoio per motivare i calciatori: "C'aveva questa cosa qui che, dentro lo spogliatoio, tipo avevamo 10 punti, arrivavi il martedì, "13". C'erano bigliettini con scritto "13"… Che cazzo è? Praticamente tu, inconsciamente, vedevi 13 e ti focalizzavi a fare tre punti la domenica, dovevi arrivare a 13 punti".

Metodi che adesso il 59enne tecnico emiliano proverà a utilizzare con successo anche alla Fiorentina, club che ha già allenato per due stagioni, tra il 2017 e il 2019, quando rassegnò le dimissioni ad aprile lasciando la squadra decima in campionato e in semifinale di Coppa Italia.

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