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Matteo Materazzi logorato dalla SLA: “Muove solo le mani”, la moglie apre una raccolta fondi

Il fratello dell’ex difensore dell’Inter, Marco, è affetto dalla gravissima patologia. Una piccola speranza c’è, la consorte ha aperto una raccolta fondi per sostenere i costi elevati di una terapia personalizzata negli Usa.
A cura di Maurizio De Santis
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Matteo Materazzi è provato dalla SLA, la gravissima patologia che lo ha aggredito un anno fa e ne sta consumando il fisico. È il fratello 49enne di Marco, ex difensore dell'Inter, figlio di Beppe, il tecnico che ha attraversato un'epoca del calcio italiano alla guida di club tra cui Bari e Lazio. E di professione procuratore sportivo. Le condizioni di Matteo peggiorano con il progredire della malattia ma una piccola speranza di riuscire a salvarlo, a battere "la stronza" (così Borgonovo chiamava il morbo), c'è. Maura Soldati è la moglie che ha aperto una raccolta fondi sulla piattaforma GoFundMe (qui il link): ‘Una speranza per Matteo'. È il tentativo estremo di racimolare abbastanza soldi per consentire al marito di sottoporsi a una costosissima terapia personalizzata negli Usa. Servono 1 milione e mezzo di dollari, come chiarito dalla donna.

La raccolta fondi lanciata dalla moglie: "Matteo non cammina più"

Da quando la donna ha lanciato l'appello sono già in tanti ad aver risposto (circa 30 mila euro la somma messa assieme al momento). Sul suo profilo Instagram ha raccontato la storia di Matteo Materazzi e reso pubblico come sta anche attraverso una foto.

"Molti di voi forse non sono ancora a conoscenza del fatto che a mio marito @matteomaterazzi è stata diagnosticata una rara forma di SLA a settembre 2024. Al momento Matteo non cammina più e muove solo le mani e inizia ad avere difficoltà respiratorie. Questa malattia lascia poche speranze, ma una piccola luce all’orizzonte c’è! Una cura sperimentale made in USA che però ha dei costi molto alti, in quanto è una terapia che andrebbe fatta su misura per lui, che però nel futuro potrebbe aiutare tutti quelli che come lui hanno la stessa mutazione. Noi ce la stiamo mettendo tutta, ma col vostro aiuto sarà più semplice. Donate se potete tramite il link nella mia bio Una speranza per Matteo".

Il racconto della malattia: gli esami e il calvario iniziato un anno fa

Nella scheda compilata per l'appello di solidarietà la signora Maura ha ricostruito cosa è successo al marito a partire da marzo scorso. "Pensando di avere un problema alla schiena, comincia a zoppicare trascinando un po’ il piede sinistro. In poco tempo perde molto peso, e fa sempre più fatica a camminare", si legge nella nota. Dopo essersi sottoposto a esami specialistici "il 4 settembre riceviamo l’amara sentenza. In pochi mesi Matteo, per la precisione a fine dicembre, finisce in carrozzina perdendo velocemente l’uso delle gambe. Ad oggi nemmeno le braccia funzionano più, muove solo un pochino le mani. Purtroppo la malattia sta avanzando molto velocemente e ha da poco preso anche la parte respiratoria".

Una luce in fondo al tunnel, sia pure molto lontana, c'è. La moglie di Matteo Materazzi spiega quali sono le cure che potrebbero aiutare il marito. "Abbiamo solo una speranza per cercare di fermare la malattia, quella di creare una terapia ASO personalizzata per la mutazione di Matteo (TDP-43). Questa terapia ha già funzionato su alcune rare mutazioni di SLA, come la SOD1 e la FUS, solo che la mutazione di Matteo ha una difficoltà in più: la proteina che si accumula nelle sue cellule neuronali e che le intossica, facendole morire, è anche funzionale alla cellula stessa. Per questo motivo creare una terapia antisenso per Matteo è ancora più difficile. Abbiamo contattato la Columbia University di NY e il Dott. Shneider, pioniere di questa terapia, ma per creare degli ASO adatti a Matteo e a tutti quelli che hanno la stessa mutazione nella stessa variante, servono 1 milione e mezzo di dollari, che ovviamente non abbiamo. Solo col vostro aiuto possiamo sperare di raggiungere queste cifre e magari salvare la vita non solo di Matteo, ma tutti quelli che vivono la sua condizione".

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