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Materazzi ha le idee chiare: “Domenica sarà battaglia”, Mourinho non ha scampo

Domenica c’è Roma-Inter, con Mourinho per la prima volta da avversario in Serie A, cui non si faranno sconti: “Darà tutto per la Roma, ma giocherà contro la ‘sua’ Inter”
A cura di Alessio Pediglieri
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Marco Materazzi in "formato" nerazzurro verso la sua personale Roma-Inter, con Mou 'amato' nemico
Marco Materazzi in "formato" nerazzurro verso la sua personale Roma-Inter, con Mou ‘amato' nemico

Marco Materazzi e Josè Mourinho. Due nomi che sono legati soprattutto da una istantanea che arriva subito dopo la conquista della Champions League 2010 a Madrid: un abbraccio commosso e commovente, l'ultimo atto prima dell'"addio" del portoghese dai colori nerazzurri lasciati con in eredità uno storico Triplete. Di quell'Inter, Materazzi fu alfiere in difesa, tra i principali leader in campo e negli spogliatoi di una squadra perfetta, in grado di prendersi tutto nel giro di pochi giorni, tra Europa, campionato e Coppa Italia. Domenica pomeriggio alle 18:30, allo Stadio Olimpico di Roma ci sarà la sfida dei giallorossi all'Inter, una data che entrerà di diritto nella storia del club nerazzurro e del tecnico romanista perché sancirà "la prima volta" di Mou da avversario in Italia contro la ‘sua' Inter.

Corsi e ricorsi, ricordi e rimpianti. Roma-Inter vivrà soprattutto sulle corde emotive dell'ambiente nerazzurro che ritroverà lo ‘Special One' da avversario e si ritroverà a doverlo battere sul campo per poter continuare la rincorsa di slancio su Milan e Napoli in classifica. Una prima assoluta per il club e per il tecnico che siede ora sulla panchina della Roma e farà di tutto per riuscire a strappare i tre punti in palio. Ne è convinto Marco Materazzi che Mou conosce benissimo e con cui è rimasto in contatto – come tutta la compagnia del ‘Triplete' – con il tecnico portoghese: "Adesso è un dipendente della Roma, nel cuore ha solo la Roma e farà di tutto per fare vincere la Roma" sottolinea l'ex difensore campione del Mondo 2006 alla Gazzetta.

Marco Materazzi e Josè Mourinho felici: è il 22 maggio 2010, l'Inter ha appena vinto la Champions League
Marco Materazzi e Josè Mourinho felici: è il 22 maggio 2010, l'Inter ha appena vinto la Champions League

Una vigilia particolare, delicata e sentita che si sta già vivendo sull'emotività di un momento unico, di un allenatore entrato non solo nella storia ma nel cuore dell'ambiente nerazzurro, sin da subito, da quel "non sono mica pirla" che fece sbocciare un rapporto che si incanalò in una stagione perfetta, la 2010. Materazzi, che non si tira indietro davanti a provocazioni o momenti che lo riguardano da vicino, è diviso tra nostalgie e realtà: "Aveva costruito una squadra che era più forte di qualsiasi avversità, a livello psicologico nessuno è come lui. Come per la finale di Coppa Italia 2010 quando ci spronò arrabbiandosi per sentire l'inno della Roma nel pre partita, ma eravamo all'Olimpico…". Ma domenica sarà tutta un'altra storia: "ognuno farà il tifo per la propria squadra, ma al di là di questa gara da avversari, tutti noi facciamo sempre un po' il tifo per lui".

Tifo che per i prossimi 90 minuti sarà completamente resettato, con il cuore e la speranza di vedere trionfare l'Inter di Simone Inzaghi, squadra migliore rispetto alla Roma: "Non me ne vogliano, ma abbiamo una rosa più profonda e abbiamo trovato una certa solidità. Lui non è cambiato, rimane il migliore, è lo stesso di sempre. Sarà amore e ricordi prima dell'inizio, poi solo battaglia. Gli vorrei scrivere di ricordarsi che giocherà contro la ‘sua' Inter. E quindi, niente scherzi".

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