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Marotta cita Lukaku, inconsapevole protagonista dello Scudetto dell’Inter: “Fu un colpo di fortuna”

Beppe Marotta non si nasconde, il successo dell’Inter e la conquista del 20° Scudetto passa anche da un momento preciso in cui la società ha fatto la scelta vincente. Durante il calciomercato estivo, quando abbandonò la pista Lukaku, per “allestire un settore offensivo completamente differente”.
A cura di Alessio Pediglieri
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La festa dell'Inter è proseguita per tutto il weekend esplodendo nella notte di domenica fino alle prime luci dell'alba. Il trionfo nerazzurro raccontato dagli oltre 300 mila tifosi sparsi per le vie della città che hanno applaudito e festeggiato con i giocatori, lo staff, la dirigenza. Poi, le dichiarazioni alcune di rito, altre di tifo, altre ancora di analisi, come quelle rilasciate da Beppe Marotta, uno dei guru del ciclo che il direttore generale nerazzurro assicura essere solo all'inizio. Senza dimenticare le scelte di mercato vincenti, che sono passate anche dai mancati acquisti, come quello di Romelu Lukaku: "E' stato un colpo di fortuna".

Era il Re della Milano nerazzurra ai tempi di Antonio Conte, quando l'Inter celebrava il suo 19° scudetto, nell'infinito confronto con il Milan di Zlatan Ibrahimovic: Romelu Lukaku strappato in prestito dal Chelsea sembrava essere il punto di riferimento del presente e del futuro interista, in perfetta connessione con l'universo nerazzurro in campo – grazie alla perfetta intesa con Lautaro – e fuori – nuovo idolo trascinante dei tifosi. Poi, però, tutto si risolse in un epilogo tutt'altro che entusiasmante, con le vicissitudini dell'ultimo mercato che portarono alla rottura definitiva con Big Rom e la scelta diametralmente opposta di andare su nuovi obiettivi.

Tra questi, Marcus Thuram una delle rivelazioni migliori dell'Inter della seconda stella, strappato proprio al Milan: "Sapevamo del valore di Thuram e quello della conferma di Lautaro" ricorda Beppe Marotta che rivive la genesi estiva dell'Inter di quest'anno. "Poi abbiamo riportato a casa una garanzia come Sanchez e quindi Arnautovic, in una operazione che trovava logica economica e tecnica. Siamo ancora l’attacco più prolifico, a dimostrazione che il gioco d’insieme ha premiato". E in tutto ciò cosa c'entra Lukaku?

C'entra perché è proprio il belga il fulcro del pensiero di Beppe Marotta, che spiega come le vicende di mercato estivo abbiano poi positivamente influito sull'attuale trionfo: "C'è una componente nella vita che si chiama fortuna e forse siamo stati proprio fortunati. Non posso nasconderlo e non lo faccio perché Lukaku era un obiettivo. Poi le cose sono andate in modo diverso e abbiamo poi allestito un settore offensivo completamente differente dal piano iniziale. Ma tutto ciò esprime anche come si lavora all'Inter, nel dare fiducia ai miei collaboratori, come Ausilio e Baccin, bravissimi a scandagliare le opportunità e proporre alla società giocatori importanti".

Un'amalgama vincente che si è vista in campo così come in società, "abbiamo accettato anche che partissero giocatori importanti" ricorda ancora Marotta a Sportmediaset. "Ma li abbiamo tutti sostituiti degnamente e questo è il principio di sostenibilità che deve coinvolgere tutti. Grazie al lavoro collettivo, per primo di Simone Inzaghi che ha saputo dare continuità e vita ad un ciclo che è nel pieno della sua realizzazione. Dimostrando di essere un allenatore vincente con i giocatori che ha". Tra cui manca Big Rom, l'ex Re della Milano nerazzurra.

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