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Marazzina racconta il caso Eriberto-Luciano: “Mi prese un colpo quando lo lessi in edicola”

Massimo Marazzina è l’ex attaccante del Chievo Verona di Gigi Delneri. Nel corso di un’intervista ricorda quando successe quando scoppiò il caso Eriberto-Luciano: “Ero in auto, stavo sbandando quando lessi in edicola”.
A cura di Fabrizio Rinelli
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Massimo Marazzina è stato uno dei protagonisti del Chievo dei miracoli che con Gigi Delneri in panchina raggiunse risultati incredibili, pazzeschi, per una squadra considerata fino a quel momento di seconda fascia. L'ex attaccante della squadra clivense si è raccontato nel corso di un'intervista rilasciata al podcast ‘DoppioPasso' in cui ha raccontato diversi aneddoti, tra cui quello relativo alla vicenda Eriberto-Luciano. Il brasiliano aveva 4 anni in più rispetto all'età dichiarata e aveva anche un altro nome. "Ero in macchina quando lessi la locandina in edicola". Marazzina ricorda quel momento ma anche quello relativo al primo anno al Chievo Verona quando Delneri si insidiò nella squadre veneta.

Marazzina con la maglia del Chievo.
Marazzina con la maglia del Chievo.

"Sartori mi disse di tornare e quando eravamo in ritiro Delneri ci fece capire di voler giocare con questo fuorigioco alto, pressing a duemila e a quel punto ho detto: ‘Dove ca**o andiamo quest'anno, facciamo 5 punti, questi si troveranno 20 volte davanti a Lupatelli a prendere schiaffi a destra e a sinistra e invece non era così c'erano degli automatismi che funzionavano". Il perché del successo lo spiega Marazzina: "Eravamo le persone giuste al posto giusto. Eravamo tutti molto complementari perché il ds aveva fatto una squadra in base alle esigenze dell'allenatore in modo che nessuno pestasse i piedi all'altro".

Eriberto (Luciano) con la maglia del Chievo.
Eriberto (Luciano) con la maglia del Chievo.

Marazzina continua: "In linea di massima un paio di squadre in due o tre partite ci hanno messo sotto, per il resto abbiamo sempre lottato e dato fastidio". E qui l'attaccante spiega proprio la vicenda Eriberto-Luciano:

"Due o tre giorni prima che scoppiasse la bomba, Eriberto venne negli spogliatoi e disse: ‘Tra un po' succede qualcosa, è successo un casino'. Io pensavo avesse firmato per un'altra squadra e invece una mattina, ero in macchina, esco da Verona e guardo un'edicola e vedo: ‘Non si chiama Eriberto ma sia chiama Luciano, e aveva tipo 4 anni in più".

Marazzina scopre che Eriberto si chiama Luciano mentre era in macchina

Un momento che Marazzina ricorda benissimo: "Con la macchina sbando, stavo andando a finire dentro l'edicola quando ho letto. Una volta arrivato a Veronello lui poi ci spiega che ha dovuto fare questo perché ha avuto dei problemi  – aggiunge -. Aveva dovuto cambiare nome ed età perché aveva avuto dei problemi con persone non raccomandabili in Brasile quindi ha dovuto far perdere un po' le sue tracce. Ma nessuno di noi sapeva niente prima di allora". 

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