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Mancini avvisa Donnarumma: “Stai un po’ più attento, ci sono volte che non si può”

A un anno esatto dalla vittoria degli Europei a Wembley e dopo la dolorosa eliminazione dai Mondiali in Qatar, Roberto Mancini scommette ancora sulla sua Italia: “Continuo a pensare che vinceremo un Mondiale”.
A cura di Paolo Fiorenza
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L'11 luglio dell'anno scorso, esattamente 39 anni dopo il trionfo nel Mundial spagnolo del 1982, l'Italia vinceva i campionati Europei a Wembley battendo l'Inghilterra in finale. Sono passati 12 mesi e la voglia di festeggiare non c'è più, visto che di quella gioia è rimasta solo polvere. La squadra di Roberto Mancini ha incassato lo schiaffo durissimo della mancata qualificazione ai Mondiali in Qatar, replicando lo sciagiurato risultato della Nazionale di Gian Piero Ventura, esclusa da Russia 2018.

Roberto Mancini con la coppa degli Europei vinti un anno fa
Roberto Mancini con la coppa degli Europei vinti un anno fa

La delusione dei tifosi è comprensibile, ma lo è altrettanto l'orgoglio di Mancini nel sottolineare ancora l'eccezionalità di quanto fatto dalla sua squadra: "Un miracolo lo abbiamo fatto di sicuro, ma non solo in quell'Europeo: in tre anni e mezzo giocati alla grande. Capita che si vinca un grande torneo perché in quel mese va tutto bene: non è stato il nostro caso. Dietro c'era un percorso preciso: tante partite importanti, non solo sette".

Il 57enne tecnico jesino è uomo di calcio da troppo tempo per non sapere che la memoria è molto corta e si viene giudicati soprattutto per gli ultimi risultati, Ed infatti confessa di aver pensato di lasciare la Nazionale dopo aver fallito la qualificazione ai Mondiali: "Sì, mi sono trovato in una situazione molto difficile. Un po' ci ho pensato anche dopo Wembley, ma c'era il Mondiale a poco più di un anno", spiega alla Gazzetta dello Sport. In molti hanno criticato il Ct per non aver convocato Balotelli e lui ammette che forse in una circostanza avrebbe potuto farlo, ma non per il playoff perso con la Macedonia: "Prima di giocare con la Svizzera avevamo avuto dieci infortunati, fra cui Immobile: per una partita così, in un momento della stagione faticoso, chiamare Mario ci poteva stare. Ma gli errori si fanno sempre, anche quando le cose vanno bene".

A proposito di errori, non ne è stato esente – sia con la maglia del PSG che con quella dell'Italia – anche Gigio Donnarumma, in particolare nella gestione del pallone con i piedi. Mancini manda un avvertimento al portiere stabiese: "Quando sei così giovane può essere normale sentirsi un po' più affaticato mentalmente e il giocare e non giocare di sicuro non lo ha aiutato. Non gli dirò mai di giocare di meno coi piedi, ma gli dirò: ‘Stai un po’ più attento'. Ci sono volte che non si può: tanto più contro squadre forti come la Germania, in una squadra con compagni così giovani, che non hanno praticamente mai giocato insieme".

Gigio Donnarumma col pallone tra i piedi: un grosso problema
Gigio Donnarumma col pallone tra i piedi: un grosso problema

Un ammonimento ancora più severo il Ct azzurro lo spedisce a Nicolò Zaniolo: "Deve capire la fortuna che l'ha accompagnato: in un lampo ha avuto Nazionale e Roma, non può perdere ancora tempo e occasioni. Disperdere le qualità che ha". La mazzata dei Mondiali da vedere in TV non toglie a Mancini il suo abituale ottimismo, è convinto che la sua Italia prima o poi tornerà sul tetto del mondo: "Da quando sono Ct ho sempre avuto un obiettivo: vincere Europeo e Mondiale. Un anno fa, con la coppa in mano, mi ero detto: ‘Ne vinciamo uno dietro l'altro'. Pensavo a questo Mondiale, evidentemente non era questo. Ma continuo a pensare che ne vinceremo uno, sì".

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