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L’ultimo sfogo di Acerbi in una lettera: “Serio e leale, insinuazioni assurde e inaccettabili”

Il difensore centrale della Lazio ha deciso di scrivere ai tifosi che lo stanno ferocemente contestando: “Il solo fatto di essere qui a dover difendere la mia integrità mi ferisce profondamente”
A cura di Alessio Pediglieri
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Francesco Acerbi non ci sta e a poco più di 48 ore dall'incredibile polemica scatenatasi alla conclusione di Lazio-Milan, che lo ha travolto come uno tsunami ha deciso di scrivere una lunga lettera, aperta ai tifosi capitolini soprattutto indirizzata a coloro che lo hanno insultato per una "risata" sulla quale era subito intervenuto a mente calda, sui social. Una lettera in cui ha motivato ancora una volta i propri comportamenti ma che è diventata un ulteriore elemento di discussione su un rapporto oramai destinato a concludersi a fine stagione.

"Ho deciso di prendermi 48 ore per riflettere e trovare le parole giuste per condividere i miei pensieri e le mie sensazioni, a cuore aperto." Inizia così la lettera che il centrale della Lazio e della Nazionale ha dato in mano al Corriere dello Sport, dopo quella partita che Acerbi definisce un "frullatore" di emozioni e di frustrazioni in cui il tifo laziale è passato in pochi minuti dall'entusiasmo alla rabbia. Per merito di una zampata a tempo scaduto di Tonali, per colpa di una difesa incapace di opporsi e soprattutto per la reazione di Acerbi immortalata da foto e telecamere.

Quel ‘ghigno' che molti tifosi hanno preso a bandiera di un giocatore  – e di una squadra – che non hanno a cuore le sorti del club, è stato oggetto di feroci critiche dentro e fuori il campo. A caldo, Acerbi ha risposto sui social con un post che voleva essere chiarificatore ma non è bastato, così davanti agli ennesimi attacchi personali, la decisione della lettera ai tifosi. "Ciò che non posso accettare sono le illazioni sulla mia integrità personale e professionale, sulla mia serietà e sul mio impegno a difesa dei colori della Lazio, con o senza la fascia di capitano al braccio" ha tuonato dopo una premessa in cui ricordava ai più distratti che anche i giocatori sono essere umani, ben pagati, magari, ma non esenti da errori.

"Dopo la partita con il Milan ho letto e sentito insinuazioni assurde che non posso e non voglio accettare. E il solo fatto di essere qui a dover difendere la mia integrità e la mia professionalità, mi ferisce profondamente". Un'amarezza che non cerca il perdono né vuole accampare giustificazioni né pretende scuse , chiudendo la porta anche sui tanti gossip di mercato che adesso lo stanno circondando, alimentando ancor più la spaccatura tra sè e il pubblico laziale: "Il futuro, per quanto mi riguarda, è la prossima partita con la maglia della Lazio, quella che ho sempre onorato e indossato con orgoglio" conclude il centrale difensivo: "Mi piacerebbe che tutti insieme potessimo voltare pagina, almeno per concludere la stagione nel migliore dei modi, con dignità e rispetto reciproco"

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