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Lukaku: “Dedico ogni gol a mia madre. Senza di lei non sarei diventato ciò che sono”

L’attaccante dell’Inter, Romelu Lukaku, ha raccontato perché ogni volta che segna fa una dedica speciale. Alza gli occhi al cielo poi avvicina le mani e con le dita traccia nell’aria la lettera A. È l’iniziale del nome di sua madre, Adolphine. “Ha fatto tanti sacrifici per me e per mio fratello. Se non ci fosse stata io non sarei diventato ciò che sono”.
A cura di Maurizio De Santis
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Ogni volta che segna un gol Romelu Lukaku alza gli occhi al cielo poi avvicina le mani e con le dita traccia nell'aria la lettera A. È l'iniziale del nome di sua madre, Adolphine. Le dedica le reti, le vittorie, la gioia per i trionfi. Se è riuscito a diventare un calciatore affermato lo deve alla donna che lo ha allevato, incoraggiato, ha creduto nel suo sogno e lo ha alimentato di giorno in giorno nonostante tutto.

Ogni gol che faccio – ha raccontato anche durante il Festival dello Sport – è per lei perché se non ci fosse stata io non sarei diventato ciò che sono.

C'è un'immagine che resta fissa nella sua mente, perché certe cose non le dimentichi mai: quando vide la mamma che allungava il latte con l'acqua perché durasse tutta la settimana promise a se stesso che ce l'avrebbe fatta, sarebbe diventato un calciatore professionista facendo sì che la sua famiglia non soffrisse più la fame.

Mamma, vedrai che cambierà. Staremo bene. Non devi più preoccuparti, le disse un giorno consolandola in un momento di sconforto.

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Tornato da scuola la trovò in lacrime e fu in quel momento che il ragazzino capì che doveva diventare uomo in fretta. Non c'erano tempo né energie da sprecare. 

Non eravamo poveri, peggio… Mia mamma preparava sempre la stessa cosa: pane e latte. Quando sei un bambino non ci fai nemmeno caso poi ho capito che quella era l'unica cosa che potevamo permetterci.

Lukaku ricorda ogni cosa. Sembra ieri. E quando chiude gli occhi può vedere la sequenza videoclip scorrergli davanti. Ancora oggi ne parla senza alcun timore, né ha vergogna delle proprie radici. L'affetto per la madre, l'amore che quella donna ha donato a lui e ai suoi fratelli è il dono più bello che abbia ricevuto. Quel che è oggi lo deve all'esempio di tenacia che la mamma ha rappresentato per lui

Dai 6 agli ai 16 anni abbiamo vissuto un momento difficile, con mia mamma che seguiva me e i miei fratelli e al tempo stesso lavorava – ha raccontato Lukaku nell'intervista a Sky Sport -. La sera poteva capitare che sia lei che mio padre non riuscissero a mangiare. Queste sono cose che mi rimangono in testa e che mi danno la voglia di fare bene ogni giorno. Prima di tutto per mia madre che ha fatto tanti sacrifici per me e per mio fratello.

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