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Luis Enrique e le abitudini ossessive nel rapporto col suo corpo: si concede solo un vizio

Come fa il tecnico del PSG ad avere una condizione di forma invidiabile? Ha una disciplina alimentare ferrea e non rinuncia all’attività sportiva. “Ma sono più un nonno che un professionista di alto livello”.
A cura di Maurizio De Santis
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Come fa Luis Enrique ad avere un fisico così in forma a 55 anni? Il tecnico del Paris Saint-Germain ha un rapporto quasi ossessivo con il proprio corpo: non è smania di apparire né voglia di andare a caccia di followers, è semplicemente la routine dell'ex calciatore che si definisce "più un nonno che un professionista di alto livello" ma non ha affatto rinunciato alla pratica sportiva perché "è importante per me come persona". Quanto alle abitudini alimentari sono ferree e calibrate, con tanto di digiuno intermittente, per sopportare gli sforzi a cui si sottopone correndo in mountain bike, affrontando maratone, allenando i muscoli in palestra e prendendosene (anche) con trattamenti fisioterapici. C'è solo una cosa alla quale non rinuncia e potrebbe essere chiamato il "suo vizio", come spiega chi è molto vicino all'allenatore asturiano: una buona bottiglia di vino. Non è trasgressione ma culto dello spirito.

La dieta pianificata e gli allenamenti

Cosa mangia Luis Enrique? Ha uno schema alimentare elaborato a seconda delle preparazioni che deve affrontare, se ha bisogno di mettere massa oppure di tenersi più "asciutto" per partecipare a gare di maratona. In Francia ne hanno osservato lacune consuetudini: inizia ogni giornata con una tazza di caffè accuratamente selezionata, si ciba con pasti equilibrati che sono ricchi di verdure e prodotti naturali.

Tre anni fa, in occasione dei Mondiali in Qatar, rivelò che nella sua tabella figurano anche il ricorso al digiuno intermittente e il consumo di quelle proteine che agevolano la massa muscolare. In una delle dirette su Twitch disse: "Ho mangiato sei uova a cena, tre sode e tre fritte. Poi fagiolini, carote e patate dolci. E ho finito con lo yogurt".

E perché il corpo si mantenga sano c'è ancora dell'altro a cui non rinuncia: massaggi e sedute di fisioterapie che alterna alla frequentazione abituale della palestra (come lui stesso mostra nei post che condivide su Instagram.

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Ciclismo e maratone per mettersi alla prova

Nonostante un ginocchio malconcio, Luis Enrique non ha mai rinunciato a diversificare la pratica dello sport. Se il ciclismo è la sua passione, non sono mancati anche nel recente passato esperienze che lo hanno visto correre da podista. Nel 2007 si cimentò nella maratona di Firenze che completò compiendo il percorso sotto le tre ore e, sempre da maratoneta, è riuscito a scendere sotto i 40 minuti nella 10 km. A Francoforte il suo nome figurava nella lista dei partecipanti all'Ironman: percorse 3,86 chilometri nel nuoto, 180 in bici e 42 di corsa in 10 ore e 19 minuti. La Marathon des Sables (una delle corse a tappe più dure al mondo) è sfida a cui non ha rinunciato. E fa niente che a settembre scorso si è fratturato la clavicola cadendo dalla bicicletta, la passione per le due ruote è più forte.

L'unica concessione a tavola: qual è il vizio a cui non rinuncia

La disciplina rigorosa che usa per tenere allenato il fisico ogni tanto viene interrotta da qualche strappo a regola che Luis Enrique si concede. Nulla di eccezionale, si tratta di piccole concessioni fatte al palato. Una in particolare che si verifica di rado, quando va a cena in alcuni ristoranti di Parigi: "il suo unico vizio", dicono persone a lui molto vicine ai media francesi è una buona bottiglia di vino.

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