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Lo stadio Olimpico di Roma a rischio per Euro 2020: “Il 19 aprile decisione finale”

Lo stadio Olimpico di Roma potrebbe non ospitare i match dei Campionati Europei in programma la prossima estate. Entro il 19 aprile bisognerà garantire all’Uefa a presenza di una fetta di pubblico, condizione definita imprescindibile per poter ospitare le partite. Bisognerà dunque risolvere la situazione di stallo creatasi tra Governo e CTS.
A cura di Marco Beltrami
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Lo stadio Olimpico di Roma, ospiterà i match dei Campionati Europei in programma la prossima estate? L'Uefa ha gelato l'Italia annunciando che la presenza dell'impianto capitolino è tutt'altro che certa e sarà valutata fino al 19 aprile. Entro questa data infatti, bisognerà garantire al massimo organo calcistico europeo la presenza di una fetta di pubblico, condizione definita imprescindibile per ospitare i match. Se il Governo italiano ha dato l'ok alla Figc per il ritorno dei tifosi, il Comitato Tecnico Scientifico, ha frenato, creando una situazione di stallo.

Perché lo stadio di Roma potrebbe non ospitare gli Europei

Lo stadio Olimpico di Roma è uno degli impianti selezionati per ospitare l'Europeo di calcio in programma dal 12 giugno al 12 luglio 2021, dopo il rinvio della scorsa estate. La casa di Lazio e Roma dovrebbe ospitare tre gare della fase a gironi (tra cui la partita inaugurale) e un quarto di finale. Una situazione che però potrebbe non concretizzarsi, alla luce delle ultime comunicazioni ufficiali dell'Uefa. Il massimo organo calcistico continentale, ha confermato che 8 sedi del prossimo campionato continentale "itinerante", hanno confermato la possibilità di ospitare una percentuale di tifosi. Un aspetto imprescindibile per i vertici del pallone europeo, che vuole garantire la presenza di una fetta di pubblico. Tra questi impianti non rientra Roma.

Come riportato nella nota ufficiale dell'Uefa, Monaco, Roma, Bilbao, Dublino non hanno ancora offerto garanzie sulla possibilità di ospitare almeno una parte dei tifosi in occasione di Euro 2020. Si legge: "Le 4 città hanno tempo fino al 19 aprile per fornire ulteriori informazioni sui loro programmi e le decisioni finali saranno prese in quella data per quanto riguarda la messa in scena delle partite in quelle quattro sedi". Si tratta di un vero e proprio ultimatum dunque per i vertici del calcio italiano che dovranno risolvere in tempi molto brevi la situazione di stallo che si è creata.

Il Governo ha dato il via libera al ritorno dei tifosi, in numero limitato, sugli spalti dell'Olimpico in occasione degli Europei con grande soddisfazione del numero uno della Figc Gravina. La palla è passata dunque al Comitato Tecnico Scientifico che finora non si è espresso, anche alla luce dei dati sulla pandemia, con la volontà di disporre di maggiori dati e indicazione sulla possibile evoluzione della situazione. Una situazione dunque di fatto di stallo, che dovrà necessariamente essere risolta entro il 19 aprile, per non correre il rischio di perdere l'impianto capitolino.

Euro 2020, le sedi confermate e le rispettive capienze per i tifosi

Sono al momento 8 le città che sicuramente ospiteranno le partite dei prossimi Europei, in virtù di capienze confermate tra il 25 e il 100% per i tifosi. Se San Pietroburgo ha confermato di aprire il proprio stadio al 25% ai sostenitori, con la possibilità di aprire ulteriormente in futuro, Budapest potrebbe garantire l'apertura totale seppur nel totale rispetto delle normative anti-Covid. 50% per Baku, con i tifosi chiamati a presentare risultati negativi del test Covid per entrare in Azerbaigian, Amsterdam, Bucarest, Copenaghen e Glasgow hanno confermato una capacità del 25%, 33% (ad aumentare), mentre Londra ha confermato una capacità minima iniziale del 25% per le tre partite del girone.

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