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Lionel Messi all’Inter, Massimo Moratti: “Non è un sogno proibito”

Massimo Moratti, ex presidente dell’Inter, fa sognare i tifosi nerazzurri quando parla di Lionel Messi e della possibilità che il club riesca a strapparlo al Barcellona. “Penso che ci sia la possibilità di vedere cose abbastanza strane a fine stagione… penso ci sia uno sforzo della proprietà per cercare di portarlo all’Inter”.
A cura di Maurizio De Santis
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Lionel Messi può andare all'Inter? Le parole dell'ex presidente dell'Inter, Massimo Moratti, a Radio Anch'io – Lo Sport fanno sognare i tifosi nerazzurri in un momento particolare per il calcio italiano e internazionale a causa dell'emergenza Coronavirus e dalla diffusione del contagio.

Credo che non sia per niente un sogno proibito – ha ammesso l'ex massimo dirigente che ha scritto una delle pagine più belle con la conquista del "triplete" -. Non lo era forse anche prima di questa disgrazia e penso che ci sia uno sforzo della proprietà per cercare di portarlo all’Inter.

Quante possibilità ci sono che il ‘dieci' argentino possa effettivamente sbarcare in Italia e farlo indossando la maglia dell'Inter? Moratti non può sbilanciarsi oltre, al momento non ci sono elementi fondati per farlo. Le sensazioni, però, sono positive nonostante anche le prossime trattative di calciomercato saranno inevitabilmente condizionate da quanto sta accadendo per la pandemia e l'impatto economico sulle finanze dei club.

Non so se la situazione attuale possa cambiare in positivo oppure in negativo questo obiettivo – ha aggiunto Moratti -. Diciamo che è stato rimesso tutto in discussione. Penso che ci sia la possibilità di vedere cose abbastanza strane a fine stagione. Quanto a Lautaro Martinez bisogna vedere se non rientra in altre situazioni più importanti come quella di Messi.

Dai sogni di mercato alla stretta attualità di un campionato che non sa quando e se potrà ripartire. Moratti dedica un'ultima riflessione anche un aspetto molto importante e finora poco menzionato.

La normalità non c’è più, bisogna mettersi in testa che forse è cambiato tutto – ha aggiunto l'ex presidente -. Le cifre risparmiate dovrebbero andare a favore della società e in parte anche del calcio minore. Il vero grandissimo problema sono i piccoli club che recitano un ruolo importante anche a livello sociale. Senza tutta l'attività di base anche il calcio di vertice non ha futuro.

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