L’ECA spazza via in un attimo anche la nuova Superlega: “Tentativo distorto e destabilizzante”

Come in occasione della nascita della "prima" Superlega, anche per la "seconda" non c'è futuro: non sono passate che pochissime ore dalla comunicazione ufficiale del dispaccio diramato da A22, società europea nata per lo sviluppo commerciale dello sport, che l'ECA ha fatto sapere come la pensa: non se ne farà nulla, considerando il progetto rivisto e corretto, semplicemente come un estremo tentativo per presentare sotto false spoglie la medesima proposta che non può avere un avvenire all'interno del palinsesto calcistico internazionale.
E così, anche la Superlega 2.0 presentata nella giornata di giovedì 9 febbraio 2023 è morta ancor prima di nascere. Subito a seguito della nota ufficiale emessa in cui si spiegavano i cambiamenti che erano considerati strutturali rispetto alla primordiale idea, per far sì che il torneo potesse venire "digerito" dalle massime sfere calcistiche, FIFA e UEFA, è arrivata la classica doccia gelata. A nome dell'ECA, l'Associazione dei Club Europei che era presieduta da Andrea Agnelli fino alla famosa notte di aprile del 2021 quando l'ex presidente della Juve con Real, Barcellona e un altro manipolo di club provò quello che è passato alla storia come un colpo di stato ai vertici del calcio, fallito.
Presieduta dall'attuale presidente del PSG, nonché consigliere dell'UEFA, Nasser Ghanim Tubir Al-Khelaïfi, l'ECA ha sbattuto la porta in faccia a quella che si stava presentando come una novella Superlega, volta a presentare un progetto più morbido e vicino alle corde di Ceferin e della FIFA. Un comunicato lungo e articolato ma che si può riassumere in poche righe, determinanti: "ECA prende atto dell’ultimo dispaccio dalla realtà alternativa di A22. Tuttavia, nel mondo reale, questa idea rimaneggiata è già stata proposta, discussa e completamente respinta da tutte le parti interessate nel 2019. Questo è solo un altro tentativo deliberatamente distorto e fuorviante per destabilizzare il lavoro costruttivo attualmente in corso tra le vere parti interessate del calcio”.
Parole che non lasciano ulteriore spazio a confronti, semmai si sperava vi fossero. "In qualità di unica organizzazione riconosciuta dalla FIFA e dalla UEFA che rappresenta i club a livello europeo e internazionale e unico organismo attraverso il quale i club hanno una reale rappresentanza nel loro processo decisionale, ECA ribadisce la sua opposizione di lunga data alla Super League europea e a qualsiasi progetto separatista". Così, nuovamente, l'estremo tentativo di proporre un torneo esterno all'egida di UEFA e FIFA non ha possibilità non solo di crescere, ma nemmeno di essere presentato, sottolineando che i progressi e l'evoluzione del calcio sono già in atto da tempo e si stanno moltiplicando in ogni settore, su ogni fronte.
Progressi significativi possono essere osservati in altri aspetti del gioco, dal calcio femminile, allo sviluppo delle giovanili e delle accademie, alla finanza e alla regolamentazione, alla sostenibilità e all’impatto sociale. Questo è l’aspetto del vero cambiamento. Siamo andati avanti, quando lo farà A22?
Una domanda sibillina, alla quale non c'è necessità di dare risposta: per l'ECA, voce rappresentante del pensiero congiunto dei club affiliati all'UEFA, il verdetto è stato dato. Ed è insindacabile.