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Le richieste inaccettabili di Raiola e Donnarumma a cui il Milan ha detto no

Gigi Donnarumma e il Milan sono ai titoli di coda: le visite mediche di Maignan e il prossimo ingaggio del nazionale francese chiudono la trattativa tra giocatore e club. Con la società che non poteva accettare le richieste di rilancio (ingaggio fino a 13 milioni e commissioni pari a 20), subendo di fatto un danno economico rilevante: perderà un campione a tripla cifra a parametro zero.
A cura di Alessio Pediglieri
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Gigio Donnarumma e il Milan sono ai titoli di coda a sei anni dal clamoroso debutto in prima squadra, a soli 16 anni. L'arrivo di Maignan dal Lille è il punto esclamativo da parte di un club che ha atteso una risposta, aspettato il proprio campione, proposto un accordo spingendosi fin dove gli era possibile e non ha ricevuto chiarezza. Oggi è il giorno delle visite mediche del portiere della Nazionale francese che chiuderà un contratto per i prossimi cinque anni a 3 milioni a stagione, con il Milan che versa 18 milioni per il cartellino. Ma è anche il giorno in cui si tira una linea sul discorso di Donnarumma.

Conti alla mano, il Milan si libererà di un ingaggio oneroso attualmente pari a 7 milioni di euro a stagione che sarebbe salito a 8 con l'ultima definitiva proposta, per un rinnovo di due anni. Non è costretto nemmeno ad accettare il contro-rilancio preteso da Mino Raiola che ha messo sul piatto o un emolumento per il proprio assistito per un totale di 13 milioni all'anno (parte fissa più facili bonus) o l'accettazione di una ventina di milioni per concludere comunque l'affare.

Ad un primo giro di conti, prelevando Maignan dal Lille (18 milioni per il cartellino e cinque anni a 3 milioni di euro) il Milan ha effettuato la scelta migliore – se non dal punto di vista sportivo, per il quale dovrà parlare il campo – da quello economico. Donnarumma sarebbe costato 16 milioni a stagione + gli emolumenti da girare al suo agente, oppure 26 milioni (contro i 33 in totale per Magnian) ma solamente per un biennio ritrovandosi da punto e a capo.

Di fatto, però, il danno economico cui è stato costretto il Milan va ben al di là dei conti in superficie. Non potendo accettare le richieste di Donnarumma e del suo entourage, alla fine il club rossonero si ritrova ad aver cresciuto un campione e ora a perderlo a costo zero senza ricavare alcunchè. Partendo dal presupposto che il valore di Gigio Donnarumma oggi è quasi a tre cifre per il cartellino, essendo in scadenza di contratto non dovrà nulla al Milan. Che si ritrova con un investimento fallimentare, ripagato in parte da una presa di posizione che ha ridato immagine e credibilità al club, uscito dall'impasse creatosi a schiena dritta e con le idee chiare.

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