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Le dimissioni polemiche di Maradona junior dal Napoli United: “Lasciati senza cibo né soldi”

L’addio del figlio dell’ex Pibe de Oro è polemico. In un post su Instagram ha spiegato quali sono le ragioni della decisione e le condizioni in cui ha lavorato in questo ultimo anno. “Fare integrazione e accoglienza e lasciare le persone in queste condizioni stona un po’…”.
A cura di Maurizio De Santis
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Diego Armando Maradona Junior ha dato le dimissioni dal Napoli United con uno sfogo su Instagram.
Diego Armando Maradona Junior ha dato le dimissioni dal Napoli United con uno sfogo su Instagram.

Quattro mesi senza avere soldi né rimborsi. Calciatori abbandonati al loro destino: senza cibo, acqua calda né rassicurazioni sul futuro. La situazione disperata del Napoli United finisce improvvisamente sotto i riflettori per le dimissioni e lo sfogo durissimo del tecnico, Diego Armando Maradona Junior. "Fare integrazione e accoglienza e lasciare le persone in queste condizioni stona un po'…", è il commento polemico dell'ex allenatore che attraverso un post condiviso sui social ha raccontato cosa è accaduto finora, quanto sia stato difficile lavorare e quali sono state le ragioni che lo hanno portato a prendere una posizione molto netta.

Il club è nato nel 2009 con un fine lodevole: incentivare l'inclusione sociale attraverso lo sport, rivolgendosi alla platea di richiedenti asilo e di quelle fasce della popolazione dell'area metropolitana napoletana che rischiano emarginazione e vivono storie quotidiane di ordinario disagio, senza un futuro. I concetti espressi da Maradona Junior (figlio dell'ex Pibe e di Cristiana Sinagra), però, hanno posto l'accento sul lato oscuro delle buone intenzioni.

Dalle stelle alle stalle. Potrei riassumere così la mia esperienza al Napoli United – è l'incipit del post -. Una società che rispetto e amo da quando è nata, nell’ormai lontano 2009. Le stelle, nello stomaco, di quella telefonata di giugno 2021 in cui il presidente Antonio Gargiulo mi chiedeva di diventare allenatore della prima squadra. Grazie, 10 volte grazie, per l’opportunità che mi ha dato.

Il primo, un anno fantastico, tutto al proprio posto, tutti a spingere nella stessa direzione. Qualche sconfitta, tante vittorie. La cavalcata fino alla semifinale playoff, il traguardo più alto mai raggiunto dal Napoli United. Poi le stalle. Il secondo anno, quello in cui ho resistito fino ad oggi. Quello degli stipendi non pagati a staff e calciatori.

La parte più difficile da raccontare è qualche riga più in là e dà l'esatta dimensione del logorio quotidiano che ha preso a picconate ogni cosa, dalla fiducia ai rapporti personali andati in frantumi. Maradona Jr parla da allenatore, da uomo di sport, fino alla considerazione più amara.

Quattro mesi – si legge ancora nel messaggio – oltre 100 giorni senza percepire soldi. Ne ha risentito il lavoro, i rapporti personali. Ci sono ragazzi nella squadra che sono a migliaia di km da casa e il Napoli United li ha lasciati senza un centesimo per la spesa, senza cibo, in un caso anche senza acqua calda per diversi giorni. Non ho resistito, non sono più riuscito a restare fermo di fronte a tali ingiustizie. Fare integrazione, accoglienza e lasciare le persone senza cibo stona un po'.

Qual è stata la posizione della società? Il club ha fatto sapere di aver preso atto e dovuto accettare le dimissioni del tecnico e del suo staff. "Riconosciamo all'allenatore, in questi due anni, una grande abnegazione e una grande professionalità, soprattutto in un momento difficile, sia dal punto di vista organizzativo che economico, come quello che stiamo affrontando in questo ultimo anno".

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