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Lazzari rischia la squalifica con la prova TV per la bestemmia in Inter-Lazio

La prova della bestemmia sfuggita a Lazzari durante Inter-Lazio è stata inviata al Giudice Sportivo dalla Procura federale. A corredo dell’episodio ci sono immagini e audio raccolti in quel momento. Archiviazione oppure squalifica, ecco cosa rischia il calciatore. Il verdetto entro la giornata di martedì.
A cura di Maurizio De Santis
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Squalifica per una giornata oppure archiviazione da parte del Giudice Sportivo. Ecco cosa rischia Manuel Lazzari della Lazio per quanto accaduto durante la partita contro l'Inter a San Siro. Complice l'eco agevolata dalla mancanza di pubblico, si sente davvero tutto: dai dialoghi ‘innocenti' alle affermazioni più colorite. Tra queste anche un'espressione blasfema pronunciata dal difensore, raccolta dalle telecamere e dai microfoni a bordo campo. Una bestemmia che il giocatore s'è lasciata scappare nel corso di un incontro dove non sono mancate le tensioni per le proteste nei confronti del direttore di gara, Fabbri, e per l'importanza della posta in palio.

Audio e immagini di Lazzari trasmessi in Procura federale

La Procura Federale ha inviato al Giudice Sportivo, Gerardo Mastrandrea, la prova tv dell'episodio, con tanto di immagini e audio trasmessi da Sky a supporto (ne dà notizia il quotidiano Il Tempo). L'episodio è accaduto nel secondo tempo (17°) e, in caso di provvedimento disciplinare, potrebbe comportare lo stop di un turno per Lazzari, costretto a saltare la prossima partita in calendario (contro la Sampdoria). Quando arriverà la decisione su Lazzari? Entro la giornata di martedì e dopo una valutazione accurata dei i filmati messi a disposizione quale prova tv.

Cristante della Roma finora unico punito con squalifica

La segnalazione della bestemmia di Lazzari non è certo il primo caso che capita in questo campionato. La discriminante del Giudice Sportivo per emettere o meno una sanzione è sempre la stessa: la qualità e l'attendibilità delle immagini e dell'audio. Se non sono convincenti, non c'è punizione di sorta. Solo una volta ha deciso senza ombra di dubbio quando ha inflitto una giornata di squalifica a Bryan Cristante della Roma per l'espressione blasfema sfuggitagli a Bologna.

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Caso Buffon: perché la Procura ha scelto di non procedere

C'è anche una possibilità ulteriore, in linea con altri casi del genere che la Procura federale ha risolto diversamente: ovvero aprendo procedimenti nei confronti di calciatori, allenatori o altri tesserati senza attendere la decisione del Giudice Sportivo. Qualcosa del genere è accaduto per Simone Inzaghi e Gennaro Gattuso (che hanno scelto il patteggiamento e il pagamento di una multa) oppure per Liverani. Differente la posizione di Buffon ha deciso di affrontare il deferimento ma non avverrà perché la stessa Procura ha ritenuto l'audio non abbastanza chiaro per procedere nei suoi confronti.

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