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Lazio che succede dopo il deferimento della Procura: le possibili sanzioni per il club di Lotito

La Procura Federale ha deferito al Tribunale Nazionale Federale il presidente Lotito, i medici del club e la Lazio che non avrebbero rispettato i protocolli sanitari. Le accuse sono gravi e le sanzioni potrebbero essere anche molto severe per la Lazio, che avrà la possibilità di difendersi. Il club avrebbe commesso una serie di irregolarità: non avrebbe comunicato per iscritto all’ASL i casi di positività, non avrebbe predisposto alcuna forma di prevenzione sanitaria per isolamento e quarantena per i calciatori contagiati e un positivo asintomatico sarebbe anche sceso in campo quelle condizioni.
A cura di Alessio Morra
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Se fosse un giallo si direbbe che arrivati a questo punto il caso si complica. La situazione della Lazio ora è peggiorata, anche se il club del presidente Lotito ha tutta la possibilità di difendersi e può far valere più avanti le sue ragioni. Ma intanto la Procura federale ha notificato il deferimento alla Lazio stessa, al presidente Lotito e ai medici Pulcini e Rodia per il caso tamponi, notifica arrivata dopo la chiusura delle indagini. La Lazio ha prodotto una memoria difensiva e a breve ci sarà anche l'audizione di Lotito, ma il procuratore Giuseppe Chinè ha chiuso il caso e non ha avuto bisogno di leggere la memoria difensiva e di sentire il presidente. Dalle indagini si è verificato il mancato rispetto del protocollo in diverse occasioni.

Il deferimento della Lazio

Nel provvedimento si legge che il club del presidente Lotito è stato deferito: "Per non aver provveduto a far rispettare o comunque per non aver vigilato sul rispetto delle norme in materia di controlli sanitari e delle necessarie comunicazioni alle autorità sanitarie locali competenti e per non aver tempestivamente comunicato alle Asl competenti la positività al COVID-19 di 8 (otto) tesserati, riscontrata, in data 27 ottobre 2020, a seguito dell’effettuazione dei tamponi cd. Uefa del 26 ottobre 2020, in vista dell’incontro di Champions League Brugge-Lazio del 28 ottobre 2020, e per non aver comunicato alle Asl competenti i nominativi dei ‘contatti stretti' dei tesserati positivi, e per non aver ‘concordato' con le Asl locali competenti le modalità dell’isolamento fiduciario dei tesserati del Gruppo Squadra ‘positivi' e la quarantena dei tesserati del gruppo Squadra ‘negativi', ovvero dei cd. ‘contatti stretti' dei tesserati ‘positivi'".

Un calciatore positivo nella distinta di Lazio-Juve

Situazione simile verificatasi pure prima delle partite di Champions con lo Zenit e di campionato con il Torino e alla vigilia di questa è stato consentito o non impedito a tre calciatori di svolgere l'allenamento con il Gruppo Squadra e "Nonostante la loro positività ai tamponi cd. Uefa effettuati in data 2 novembre 2020 fosse nota al dott. Rodia" e di "non avere sottoposto all’obbligatorio periodo di isolamento, in caso di asintomaticità, di almeno 10 giorni, a far data dal risultato del tampone del 26 ottobre 2020, come previsto dalla Circolare del Ministero della salute del 12 ottobre 2020, un proprio calciatore (Ciro Immobile, ndr) il quale è stato utilizzato nell’incontro Torino-Lazio del 1° novembre 2020″ e per "non avere sottoposto al periodo di isolamento, in caso di asintomaticità, di almeno 10 giorni, a far data dal risultato del tampone del 2 novembre 2020, come previsto dalla Circolare Ministeriale del 12 ottobre 2020 un proprio calciatore, e, conseguentemente, per averlo inserito nella distinta gara dell’incontro Lazio-Juventus dell'8 novembre 2020″.

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La difesa della Lazio e di Lotito

Insomma le accuse sono molto gravi. La Procura della FIGC contesta delle importanti violazioni del protocollo e queste saranno discusse davanti al Tribunale federale con le sanzioni che variano in base alla gravità della violazione riscontrata: dall'ammenda ai punti di penalizzazione fino all'esclusione dal campionato di competenza e alla retrocessione. La Lazio naturalmente avrà tutta la possibilità di difendersi davanti al tribunale federale e senz'altro il club con il proprio legale, la testimonianza del presidente Lotito e dei medici del club cercherà di ribaltare la situazione. Ma il quadro che emerge è comunque spiacevole. Perché di fatto secondo quanto dice la Procura addirittura ci sarebbe stato un calciatore inserito nella distinta della partita con la Juventus e che sarebbe stato mandato campo contro il Torino nonostante dovesse osservare un periodo di isolamento di almeno 10 giorni.

La Procura giudica il consigliere federale Lotito

Tra l'altro la Lazio prese quelle decisioni in un momento in cui c'erano già grandi discussioni attorno al protocollo che il mondo del calcio si era dato, poche settimane prima c'era stato il focolaio in casa Genoa e il doppio contagio in casa Napoli che portò al rinvio della partita con la Juventus. E, al di là del calcio, quello era un periodo in cui i contagi stavano aumentando in modo molto forte in tutta Italia, che poi venne divisa in zone (gialla, arancione, rossa) e fu istituito il coprifuoco. Dunque la posizione della Lazio considerando una serie di fattori è davvero spinosa e lo è ulteriormente considerato che la Procura federale si troverà a giudicherà il club che appartiene a Claudio Lotito, che è un consigliere federale e quindi è una delle figure più importanti del nostro calcio. E per la Lazio questo è il secondo episodio contestato, dopo quello dell'allenamento svolto sotto un tendone a maggio, quando gli allenamenti erano vietati.

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