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Lautaro Martinez conferma il rinnovo con l’Inter: “Stavo per andare in Spagna, mi vedo a lungo qui”

Lautaro Martinez ha voltato pagina e dopo aver messo da parte le sirene del Barcellona ora pensa solo all’Inter. Presto arriverà l’annuncio del rinnovo di contratto con il club nerazzurro ma il Toro è concentrato sul percorso verso lo Scudetto: “Favoriti? Non è una parola che mi piace. Farei un tatuaggio per il mio primo trofeo”.
A cura di Vito Lamorte
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 "Avevo preso la strada della Spagna, ma ora mi vedo a lungo in nerazzurro". Lautaro Martinez giura amore all'Inter. L'attaccante argentino, in una lunga intervista rilasciata a La Gazzetta dello Sport, ha parlato della sua permanenza in nerazzurro dopo le lusinghe arrivate dal Barcellona, del rinnovo del contratto e della voglia di vincere qualcosa con la maglia del club meneghino. Sulle voci he arrivavano dalla Spagna il calciatore di Bahia Blanca ha confessato: "È vero, si stava lavorando con il Barcellona, la strada era quella, poi non so dire quanto sono arrivato vicino a quel club. Ma con Conte fui molto chiaro. Gli dissi: ‘La mia testa è qui, è una promessa, non mi faccio condizionare'. Ma tanto ora è il passato, rinnovo con l'Inter". In merito al prolungamento del contratto con la società di viale della Liberazione, il Toro afferma: "Annuncio? Non so, troveranno il momento per l'ufficialità, io intanto gioco. Ma il mio futuro è qui, mi vedo a Milano per lungo tempo, di questa città mi piace tutto: il cibo, il rapporto con i tifosi, la squadra, solo sensazioni positive".

Lautaro ha parlato dell'andamento dell'Inter, che è prima in classifica a +4 sul Milan, e ha analizzato così il momento felice dei nerazzurri: "Favoriti? Non è una parola che mi piace. Ma certo, questo primo posto regala sensazioni positive, mai mi era capitato con un distacco simile sulla seconda". L’attaccante argentino in caso di Scudetto ha già deciso come festeggiare: "Farei un tatuaggio per il mio primo trofeo".

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Il numero 10 dell'Inter non ha nascosto le ambizioni di vittoria dopo le eliminazioni da Champions League e Coppa Italia e di come il gruppo abbia lavorato dopo quelle delusioni per cercare di ripartire: "Si è parlato del patto che abbiamo fatto, noi e l'allenatore. Molto semplice: essere usciti dalla Champions ci ha fatto molto male. E allora ad Appiano ci siamo detti che da lì in avanti sarebbe rimasto un solo obiettivo, lo scudetto. A maggior ragione, poi, dopo aver perso pure la Coppa Italia. Conte ci ha detto di stare attenti a tutto, ai particolari. Intendeva dentro e fuori dal campo: è così che si vince. E questa frase ce la ripetiamo ogni giorno nello spogliatoio: è il nostro comandamento. Noi giochiamo per la vittoria, lavoriamo per questo, è il nostro traguardo. La nostra qualità è saper cambiare, saper adattarsi. Giochiamo in un modo con la Juve, in un altro con la Lazio, in un altro ancora con Milan: proviamo a prenderci il nostro vantaggio contro qualsiasi squadra dopo averla studiata al video”. 

In merito al suo rapporto con Antonio Conte e alla sua crescita personale ha affermato: "Nella fase di non possesso palla, ho imparato a riconoscere le situazioni, a leggere bene e prima il gioco, mettendo attenzione anche quando il pallone ce l’hanno gli altri. Ma la cosa più importante è un’altra. Conte ha cambiato la mia testa. Un giorno mi ha chiuso nel suo ufficio e abbiamo parlato per un po’, di tutto. Da quel momento ho fatto uno step, la mia carriera è cambiata".

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