Lautaro chiama Calhanoglu ma la telefonata di chiarimento è un mezzo flop: l’Inter resta una polveriera

Una telefonata per provare a riavvicinarsi, almeno nei toni, ma senza ricomporre la frattura. Il chiarimento tra Lautaro Martinez e Hakan Calhanoglu, dopo le polemiche post-Fluminense, c'è stato. Tuttavia, non è servito a sanare un rapporto ormai incrinato e a far tornare il sereno su uno spogliatoio nerazzurro spaccato in due. La distanza resta ampia, e il rischio di una separazione definitiva è tutt'altro che remoto.
Il confronto, avvenuto in forma privata tra le vacanze dell'argentino e la permanenza del turco in patria, come riporta la Gazzetta dello Sport, ha avuto l'obiettivo di spiegare i reciproci punti di vista. Lautaro, dal canto suo, ha chiarito il senso delle dichiarazioni post-eliminazione dal Mondiale per Club. Calhanoglu ha ribadito quanto già chiaramente espresso nel duro post pubblicato sui social, cioè come l'atteggiamento e quello sfogo pubblico non gli siano affatto piaciuti. Nessuno dei due ha fatto un passo indietro.

Sul caso osservano Chivu e la dirigenza, consapevoli di come questa tensione interna possa condizionare il futuro del gruppo (e i like al post di Calhanoglu di alcuni calciatori, tra cui Marcus Thuram, confermano che attualmente lo spogliatoio è una polveriera). All'orizzonte si profila infatti una cessione, con il Galatasaray pronto a farsi avanti. Ma l'Inter ha già fissato i paletti: nessuna cessione sotto i 30 milioni. Una cifra leggermente più bassa rispetto ai 35-40 milioni inizialmente richiesti, ma comunque lontana dai 20-25 milioni che i turchi vorrebbero spendere.

La sensazione è che l'addio di Calhanoglu sia un'ipotesi concreta. Il suo agente, Gordon Stipic, è già al lavoro per costruire la trattativa. L'Inter però non è disposta a svendere uno dei suoi titolari, né a ritrovarsi scoperta nel ruolo.
Già si valutano i possibili sostituti: Ederson dell'Atalanta è il preferito, ma il prezzo da almeno 50 milioni complica i piani. Alternative come Stiller (Stoccarda) o Frendrup (Genoa) restano in lista, mentre Hjulmand è praticamente inavvicinabile per via dei rapporti congelati con lo Sporting Lisbona, a causa della controversia su Joao Mario.

Nel frattempo, lo spogliatoio nerazzurro rimane una polveriera. E a venti giorni dal raduno, non è ancora chiaro se Lautaro e Calhanoglu si ritroveranno nello stesso spogliatoio o su fronti opposti.