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L’assurdo rigore fatto ripetere a Insigne: arbitro e VAR trascinati dal clima di festa

In Napoli-Genoa l’arbitro Fabbri e l’addetto al VAR Abisso hanno fatto ripetere in maniera inspiegabile a termini di regolamento il calcio di rigore battuto da Lorenzo Insigne e poi realizzato al secondo tentativo dal capitano azzurro.
A cura di Paolo Fiorenza
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Metà secondo tempo di Napoli-Genoa, il Maradona è in silenzio in attesa che Lorenzo Insigne batta il calcio di rigore concesso dall'arbitro Fabbri per un chiarissimo fallo di mano di Hernani, sul punteggio di 1-0 per gli azzurri. Tutti i tifosi presenti allo stadio sognano che il capitano possa salutare la squadra della sua vita con un gol e trattengono il fiato durante la rincorsa. Insigne decide di incrociare la conclusione e la angola parecchio mirando alla destra di Sirigu, ma il suo tiro coglie il palo pieno finendo poi sui piedi di Di Lorenzo che è svelto ad insaccare.

Insigne ci resta chiaramente un po' male ed infatti Mertens lo va subito ad abbracciare e poi lo solleva di peso, mentre Di Lorenzo festeggia il suo secondo gol stagionale e Fabbri indica il centrocampo. Ma dalla sala VAR fermano l'arbitro ravennate e gli dicono di aspettare il check in corso, un controllo delle immagini da cui – senza on-field review, trattandosi di situazione oggettiva e non interpretabile – scaturisce la comunicazione al direttore di gara di far ripetere il penalty. Insigne al secondo tentativo non sbaglia e supera in seconda posizione nella graduatoria dei marcatori all time del Napoli Hamsik, piazzandosi con 122 gol alle spalle del solo irraggiungibile Mertens che ne ha messi a segno 146. Il match finirà poi 3-0, blindando il terzo posto in campionato degli azzurri e condannando il Genoa alla retrocessione.

Lorenzo Insigne festeggia il gol segnato dopo la ripetizione del penalty
Lorenzo Insigne festeggia il gol segnato dopo la ripetizione del penalty

Ma perché è stato fatto ripetere il calcio di rigore battuto da Insigne? Il Regolamento del Giuoco del Calcio è molto chiaro al riguardo nella sua Regola 14 ("il calcio di rigore") e prevede tre casi in cui il penalty vada fatto ripetere quando chi lo calcia (non considerando eventuali ribattute come quella di Di Lorenzo) non riesca a segnare: 1) invasione di un calciatore difendente 2) invasione di un calciatore attaccante e di un difendente 3) infrazione commessa dal portiere, ma solo nel caso che pari la conclusione. Escludendo dunque quest'ultima fattispecie, visto che Sirigu non tocca il pallone che finisce sul palo (e comunque il portiere del Genoa ha una posizione legale al momento della battuta, col piede sinistro a contatto con la linea di porta), restano i primi due casi, che richiedono entrambi che qualche calciatore rossoblù sia entrato in area quando Insigne ha fatto partire il pallone.

La casistica della Regola 14 sul calcio di rigore
La casistica della Regola 14 sul calcio di rigore

Se infatti è abbastanza chiaro che Di Lorenzo è già dentro l'area, la sola sua presenza comporterebbe – sempre da regolamento – la ripresa del gioco con un calcio di punizione indiretto a favore del Genoa: per far ripetere il rigore serve dunque individuare l'ingresso in area di un genoano, anzi più precisamente "un'invasione", ovvero – come ulteriormente specificato – "un calciatore che, prima che il pallone sia in gioco, si avvicina a meno di 9,15 m dal punto del calcio di rigore o a meno di 11 m dalla linea di porta avversaria oppure che entra nell'area di rigore". Ebbene, osservando il fermo immagine utilizzato dalla sala VAR, davvero non si nota alcun giocatore del Genoa che al momento della battuta di Insigne sia entrato in area di rigore. Sicuramente non Bani in basso, ma neanche Hernani in alto, il cui piede destro è sollevato ma non ancora in area. Né sembrano tali da giustificare la ripetizione le proiezioni dei corpi dei giocatori in questione.

L'immagine del check del VAR sul rigore di Insigne
L'immagine del check del VAR sul rigore di Insigne

Una ripetizione dunque inspiegabile a termini di regolamento ed anche in diretta l'ex arbitro Luca Marelli ha espresso su DAZN tutte le sue perplessità per quanto deciso dall'arbitro Fabbri e soprattutto dall'addetto al VAR Abisso: "Rivedendo il replay del calcio di rigore di Insigne, si fa fatica a capire il motivo della ripetizione, perché dalle immagini che abbiamo non vedo nessun giocatore del Genoa che abbia una parte del corpo all'interno dell'area di rigore". Una ripetizione che è apparsa decisamente generosa ed ha contribuito a non rovinare la festa di Insigne.

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