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L’acquisto mancato di Paratici: Agnelli fa il nome del grande rimpianto della Juventus

In occasione della conferenza stampa di saluto a Fabio Paratici, il presidente della Juventus Andrea Agnelli ha parlato delle principali operazioni di mercato messe a segno dall’ormai ex dirigente, soffermandosi anche su quello che è il suo grande rimpianto. Di chi si tratta? Di un nome per certi versi sorprendente.
A cura di Marco Beltrami
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Andrea Agnelli ha voluto ringraziare pubblicamente Fabio Paratici, al passo d'addio dopo una lunga avventura dirigenziale alla Juventus. Il presidente che ha sfruttato questa conferenza stampa congiunta con il piacentino, anche per parlare della Superlega, ha ripercorso le tappe di questo matrimonio arrivato al capolinea, ricordando anche quelli che sono stati i colpi di mercato migliori messi a segno dall'ormai ex Managing Director della Football Area. E nell'occasione ha parlato anche di un unico rimpianto.

Come ringraziare Fabio Paratici? Citando tre delle sue operazioni di mercato più fortunate: "Penso ai tantissimi giocatori che ha portato qui: ringrazio tutti, ne cito tre: Tevez, Dybala, Cristiano Ronaldo". Il presidente della Juventus, nella giornata del congedo dal dirigente, ha anche scherzato sull'unico grande rimpianto della gestione Paratici. Agnelli infatti ha fatto il nome del calciatore che tanto avrebbe voluto vedere in bianconero. Di chi si tratta? Di una grande gloria olandese, che si è contraddistinto nella sua carriera per una tecnica eccezionale, ovvero l'ex di Feyenoord, Arsenal, United e Fenerbahce Robin van Persie: "Il mio unico rimpianto? Van Persie".

Battute a parte, Agnelli ha esaltato il lavoro di Paratici, con il quale ha condiviso 11 anni. Un periodo in cui la Juventus è tornata grande: "Fabio è stato protagonista in quello che forse è stato il momento più difficile della storia del calcio: niente è stato normale, e chi lo ha vissuto da dentro lo sa bene."Fabio potrebbe raccontare calcio per delle ore, e non smetteresti di starlo ad ascoltare. Alla Juventus è arrivato un ragazzo e va via un uomo, che ha il grande pregio della curiosità, ha talento, istinto, responsabilità. Ed è un vincente".

Non una rottura, ma una separazione consensuale tra i due. In questo momento entrambe le parti sembrano avere la consapevolezza che questa sia stata la scelta migliore: "Siamo arrivati insieme alla conclusione che forse era il momento di intraprendere un discorso diverso. Chi sta alla Juventus sa che può trovare ostacoli di vario tipo. Ma non è questo il motivo che ci ha portato alla nostra decisione di salutarci. È sbagliato chiedersi se ci pentiremo di determinate decisioni in futuro. In questo momento, questa è la decisione giusta".

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