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La vita precedente di Andrej Galabinov: “Sono partito da zero per arrivare in Serie A”

Andrej Galabinov è uno degli uomini copertina della prima parte della stagione di Serie A 2020/2021 ma l’attaccante bulgaro prima di affermarsi allo Spezia ha effettuato un lungo viaggio per tutta la penisola tra diverse realtà di Serie B e C. La sua prima apparizione nel massimo campionato non ha lasciato il segno ma ora il bulgaro non vuole più smettere di sorprendere.
A cura di Vito Lamorte
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"Quando lo abbiamo preso dal Gubbio ci abbiamo visto giusto. Galabinov deve essere vezzeggiato e coccolato. Spero che il Genoa abbia l'intelligenza e la lungimiranza di puntare tanto su di lui e di farlo sentire parte di un progetto importante". Sono queste le parole utilizzate dall'ex presidente dell'Avellino, Walter Taccone, su Andrej Galabinov nei giorni in cui l'attaccante bulgaro veniva acquistato dal Genoa per la sua prima esperienza in Serie A dopo tanta gavetta nei campionati minori. L'attuale capocannoniere della Serie A, in compagnia con Lukaku, Papu Gomez, Ronaldo e Caputo; è stato uno dei protagonisti della storica promozione nel massimo campionato dello Spezia e con le sue tre reti nelle prime due giornate del torneo si è conquistato una notorietà mai avuta prima nel nostro paese.

Questo ragazzone classe 1988 è arrivato in Italia nel 2005, quando il padre venne nominato allenatore della Pallavolo Modena, e in dieci anni il suo giro d'Italia personale lo ha visto muoversi tra Emilia-Romagna e Abruzzo, Lombardia e Toscana, Campania e Veneto, Umbria e Piemonte fino alla Liguria: un viaggio tra diverse realtà di Serie B e C e la sua migliore stagione è quella 2013/2014, quando con la maglia dell'Avellino segnò 15 gol in 39 presenze.

Galabinov è cresciuto in una famiglia che ama lo sport ma lui, a differenza degli altri, ha scelto il calcio fin da piccolo e ne ha parlato così a Genoa Channel: "Sono cresciuto in una famiglia di sportivi a partire dai miei genitori, ma anche i miei nonni. Sport diversi ma la maggior parte ha giocato a Pallavolo. Mio fratello gioca a questo sport a Bolzano. Solo io ho gioco al calcio. Giocando coi ragazzi per strada il calcio mi è rimasto nel sangue. Ho sempre preferito il football alla pallavolo, forse per questo mi è rimasto dentro questo sport".

Il suo percorso calcistico è sempre stato finalizzato all'approdo in Serie A, che è arrivato dopo due buone stagioni al al Novara, e Andrej ha confessato come il suo sogno sia sempre stato quello di calcare i campi più importanti del nostro paese da quando è arrivato qui: "I primi anni in Italia sono stati davvero difficili perché la Bulgaria non faceva ancora parte della Comunità Europea e quindi non potevo esser tesserato per nessuna squadra. Sono partito da zero e ho dovuto fare tanta gavetta per arrivare in Serie A".

L'attaccante bulgaro dello Spezia, che oltre alla lingua italiana parla inglese, russo, greco e serbo, è uno degli uomini copertina della prima parte della stagione e non ha nessuna intenzione di perdere nuovamente il treno della Serie A dopo quanto accaduto con il Genoa tre anni fa. A differenza dello zio materno Jordan Filipov, che è stato il portiere del CSKA Sofia per molti anni, Andrej la porta la attacca da quando è piccolo e non vuole smettere ora che il suo nome è in cima alla lista dei bomber della Serie A.

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