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La Serie A riparte, Spadafora: “Subiamo pressioni dalla Figc, ma nulla è scontato”

Il Ministro dello Sport, Vincenzo Spadafora ha confermato il ritorno alla normalità anche per lo sport: “La buona notizia è che c’è un ritorno alle attività, oggi individuali, domani di gruppo. Si ritornerà a giocare? Nulla è scontato, la situazione è in evoluzione. In alcuni Paesi il calcio è già finito, qui si sta cercando di fare di tutto. Ma al momento le garanzie date non sono ancora sufficienti”
A cura di Alessio Pediglieri
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Finalmente è arrivata una data, anzi due. Il calcio italiano può ripartire, con lentezza e garanzia per al salute dei giocatori e di chi sta loro in costante contatto. Il 4 maggio il via ad allenamenti individuali, il 18 maggio quelli collettivi. Tutto sotto stretta osservazione sanitaria, con regole rigide e imposizioni precise per contenere eventuali nuovi focolai. Il governo ha varato con l'ultimo decreto la Fase Due che si trasformerà in "Fase tre" a giugno quando si potrà tornare a giocare.

Entusiasmo calmierato, però, tra i vertici e i protagonisti del calcio, perché non tutto appare così scontato, come ha confermato il Ministro dello Sport, Vincenzo Spadafora, subito dopo la conferenza stampa del Premier Giuseppe Conte. Al momento si sta ancora discutendo sui protocolli e le misure, ritenute ancora insufficienti, malgrado le pressioni che arrivano dai vertici calcistici restano altissime.

"Siamo sotto pressione da parte della Figc"

"Le pressioni cui siamo sottoposti sono molte e alte, ma servono ulteriori approfondimenti e il protocollo sanitario presentato non appare sufficiente". Così Vincenzo Spadafora ha chiarito la posizione del Governo nei confronti del calcio, un movimento che tutti attendono riparta perché sia il volano per il ritorno alla normalità: "La Figc è poco incline ad accettare dal Governo ulteriore attesa, ma risulta necessario".

Immagino gli improperi delle istituzioni del calcio e della Serie A, ma noi dobbiamo tutelare la salute e lo sport, non dobbiamo scendere a compromessi. Nulla è scontato nelle prossime settimane, valuteremo una situazione in costante evoluzione.

"In alcuni Paesi il calcio si è già concluso"

Il Ministro Spadafora ha poi sottolineato come in altre realtà le decisioni definitive siano state già adottate e non sono state positive per il calcio, mentre in Italia si sta facendo di tutto per preservare la situazione: "In alcuni Paesi è già finito tutto, come in Olanda. E in Spagna ci sono fortissimi dubbi perché si possa ripartire. Professiamo attenzione e calma e chiediamo di guardare al lato positivo. C'è una ripresa delle attività sportive e motorie a livello di sport individuali".

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