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La richiesta di Conte che ha fatto impallidire De Laurentiis sulla scelta del nuovo allenatore del Napoli

Sull’ingaggio del nuovo tecnico il presidente, De Laurentiis, non vuole perdere tempo prezioso. Il tecnico salentino è un chiodo fisso ma costa molto. Poi ci sono 3 candidature ‘possibili’ e una vecchia conoscenza per provare la rivoluzione.
A cura di Maurizio De Santis
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Chi sarà il nuovo allenatore del Napoli? Memore degli errori (orrori) commessi nell'estate scorsa, quella sfascia-scudetto a giudicare dalle valutazioni e dalle scelte sbagliate, il presidente, Aurelio De Laurentiis, non vuole farsi trovare impreparato. Questa volta un direttore sportivo operativo per tempo lo ha già (Manna), gli serve occupare quanto prima la casella del tecnico con il quale condividere le scelte possibili di mercato tenendo conto che la mancata qualificazione in Champions League e, in prospettiva, quella tanto ambita al Mondiale per Club sono una bella botta al bilancio e alle capacità di spesa.

Quanto costa ingaggiare Antonio Conte come allenatore

La rosa di nomi che ha sul tavolo s'è abbastanza ristretta. A meno che il massimo dirigente non tiri fuori il classico coniglio dal cilindro, stupendo la platea dei tifosi, nella lista dei papabili c'è un candidatura che è un chiodo fisso da un po' (Antonio Conte), cercata anche in questi mesi di burrasca, suggestione che stuzzica ma costa assai ed è più da tutto e subito piuttosto che da progetto graduale. Impossibile conoscere eventuali somme oggetto di trattativa, certo è che per avere l'ex ct della Nazionale servirà spingersi in doppia cifra per accontentare le richieste sue e quello dello staff che porta con sé.

Tra le pieghe delle indiscrezioni sono trapelati importi che un po' hanno fatto impallidire il massimo dirigente: un biennale (o anche triennale) sugli 8 (anche 9) milioni a stagione e un tesoretto cospicuo da investire a garanzia di una campagna di rafforzamento importante. Da 150 milioni, che fanno tremare le vene ai polsi. Anzi, il fatto che il Chelsea abbia proposto Lukaku e soldi (oltre a un eventuale giovane) per avere Osimhen ha alimentato la convinzione che il belga (uno dei favoriti proprio di Conte) sia in qualche modo l'indizio che le strade col tecnico salentino si possano incrociare ancora in azzurro.

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La rosa dei nomi per la scelta del nuovo tecnico del Napoli

Poi ci sono quelle più alla portata e per le quali l'esborso economico da mettere in preventivo è notevolmente inferiore ma non è in assoluto una deminutio capitis per chi arriverà né per forza un dimensionamento verso il basso solo perché non si spendono abbastanza milioni: Pioli in uscita dal Milan Italiano dalla Fiorentina e Gasperini che per uno strano scherzo delle sliding doors (anni fa, poteva arrivare al posto di Walter Mazzarri) non ha chiuso la porta a prescindere ma nemmeno è in condizioni di dire sì con certezza in questa fase così densa di impegni tra campionato e coppe (e difficilmente l'Atalanta si lascerà sfuggire ragionando sul rinnovo).

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Finita? No, c'è addirittura un'opzione ulteriore che tocca le corde dell'amarcord e della grande bellezza di un tempo. Come se per cancellare il ricordo recente di Spalletti (che quanto a estetica e a efficacia del gioco, aveva dato al Napoli un patrimonio che avrebbe meritato ben altra cura) si possa voltare indietro la testa e strizzare l'occhio a chi come, Maurizio Sarri, un tempo ‘garbava' allenare una squadra che gli dava gusto. Chissà che il colpo di scena non sia proprio l'agiografico comandante della rivoluzione dimessosi dalla Lazio in questa stagione.

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