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La reazione di Igor Tudor alle critiche sulla sua Juventus: “Chi è onesto, capisce”

Il tecnico dei bianconeri mette tutto e tutti a posto prima della trasferta di Como: “Da venti anni i discorsi sulla Juve sono sempre gli stessi: bisogna vincere. E se non vinci ti dicono sempre che hai torto”.
A cura di Maurizio De Santis
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Igor Tudor riceve domande in conferenza stampa che un po' lo infastidiscono. I pareri di Platini sulla posizione di Yildiz, la riflessione di Trezeguet fatta su Vlahovic e David stuzzicano poi c'è l'osservazione sull'identità della squadra: argomenti a cui replica a muso duro rimettendo tutto (e tutti) a posto. "Non conoscevo tutte queste dichiarazioni, è il bello del calcio. Ognuno può dire la sua…", dice il tecnico bianconero che sa bene cosa voglia dire indossare la maglia della ‘vecchia signora' e più ancora quale sia la pressione su chi sta in panchina. Ha spalle abbastanza grosse per resistere anche alle critiche più insidiose.

Tudor e le riflessioni di Platini e Trezeguet sulla Juve: "Ognuno può dire la sua"

Le roi Michel sostiene che il giovane talento turco debba giocare in posizione più accentrata e non sulla fascia. L'ex bomber francese si spinge oltre e ritiene che l'attacco della Juve debba essere composto da Vlahovic e David. Tudor cade dal pero quando gli vengono menzionate queste considerazioni poi chiarisce bene il concetto: il tecnico sono io. "L'allenatore è quello che conosce meglio i giocatori e sa come utilizzarli – le parole di Tudor che scende nel dettaglio -. Ho sempre schierato Yildiz dietro la punta, in quella posizione è libero di trovare i suoi spazi e in Turchia gioca sulla fascia molto bene. Con lui non abbiamo problemi, ma rispetto le opinioni di tutti". Quanto alla coesistenza tra il serbo e il canadese in avanti la chiosa è molto semplice: "È il bello del calcio… ognuno dice la sua".

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L'identità della Juve: "Da 20 anni è sempre la stessa"

Altro ragionamento che tocca le corde di Tudor è quello sull'identità che ha la sua Juventus. Anche in questo caso l'allenatore mette i puntini sulle i. "Una squadra non è mai la stessa perché cambia a seconda dei momenti e delle condizioni di forma dei giocatori (l'infortunio di Bremer è pesante, ndr). Giocare ogni 3 giorni è un conto, farlo una volta a settimana è un altro". Tracciata questa linea spartiacque poi arriva l'affondo: "Da venti anni i discorsi sulla Juve sono sempre gli stessi: bisogna vincere. Io invece spiego la situazione e chi ha abbastanza onestà intellettuale può ascoltarmi e capire che qualunque cosa fai alla Juve se non vinci ti dicono sempre che hai torto, ma per me no…".

Il Como "finta piccola" per gli investimenti fatti

Bianconeri in campo all'ora di pranzo a Como, un avversario temibile per tutti. "Sarà una partita difficile a prescindere, loro sono una finta piccola, anche per il budget che hanno spesso. La cosa interessante è che tutti i giocatori che sono arrivati li ha scelti Fabregas… è una gran bella cosa".

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