La reazione dei calciatori del Barcellona ai sospetti sulle bende ai polsi: lasciano parlare le immagini

La serata di Champions League del Barcellona contro l'Inter è stata accompagnata anche dai sospetti e dai veleni alimentati dalla strana teoria esposta dall'ex medico del Real Madrid, Niko Mihic, sulle bende indossate ai polsi dai calciatori blaugrana. Se Pau Victor ha risposto e reagito con estrema ironia condividendo l'articolo con tre emoji che indicano risate sbellicate, Lamine Yamal ha pubblicato una serie di immagini relative ad alcuni momenti della partita di mercoledì sera e a corredo vi ha lasciato quattro crocette.
Tra questi scatti c'era anche un primo piano della sua mano destra: mostrava una fasciatura che gli copriva il palmo e le nocche, oltre a una striscia di nastro adesivo che teneva insieme l'anulare e il medio. In altre, sempre relative all'andata della semifinale con i nerazzurri, quella fasciatura non compariva, come si evince dagli scatti che risalgono al riscaldamento oppure a fasi differenti del match durante le quali aveva entrambe le mani libere.

Un post enigmatico, perché non c'è un messaggio chiaro che indica una presa di posizione netta rispetto a certe affermazioni. Il giovane calciatore lascia ad altri l'interpretazione fornendo altri dettagli coi quali sembra smentire quella sorta di teoria del complotto motivata dal dottore, attualmente consulente delle merengues.
Perché tanta attenzione a quel particolare? Pablo Torre e Gavi sono stati costretti a ricorrere a quei bendaggi a causa di infortuni. Stessa motivazione anche per Raphinha, che potrebbe aver preso un colpo in quella parte del corpo. Altri giocatori dei catalani come Lamine Yamal, Pau Víctor e Robert Lewandowski hanno invece suscitato curiosità. C'è chi ha avanzato l'ipotesi si trattasse di pure scaramanzia personale, abitudine presa e mantenuta in seguito a un incidente di gioco o, addirittura, di una sorta di vezzo. E chi ha sostenuto che, forse, dietro quello escamotage abbastanza vistoso ci fosse un'altra spiegazione.

"Non credo affatto sia una moda…", ha ammesso nell'intervista a Marca il dottor Mihic che nell'esporre la propria riflessione al riguardo è stato anche abbastanza duro. "Se vuoi un accesso venoso più facile, allora usi i polsi". Cosa voleva dire? Non è stato né poteva essere troppo esplicito ma con un'affermazione del genere ha fatto sì che le persone potessero ipotizzare deduzioni controverse su pratiche che celerebbero violazioni (solo presunte) di regolamenti. Mihic Non menziona mai direttamente i calciatori del Barcellona ma da quel che dice è facile, facile desumere a chi si riferisca. Lui stesso fornisce un indizio chiave. "Può darsi che abbiano in mente giochi di strategia, che giochino molto a calcio balilla oppure abbiano preso una tendinite… così come potrebbe darsi che non abbiano corrotto Negreira".

Chi era Negreira? L'ex vicepresidente del Comitato tecnico degli arbitri spagnoli, finito sotto la lente delle indagini per una serie di pagamenti (di un importo di 7.3 milioni di euro) ricevuti dai blaugrana: club e diretto interessato sostennero si trattasse di consulenze per rapporti tecnici sui direttori di gara, l'accusa prefigurò una situazione di corruzione nel tentativo di inficiare le conduzioni da parte dei fischietti. Quell'ipotesi di corruzione è caduta nel 2024 ma non è bastato per spazzare via veleni e supposizioni maliziose. Bendaggi compresi.