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La Procura Figc apre un’indagine sulla festa della Roma per la Conference League

Il club giallorosso è stato deferito per responsabilità oggettiva e violazione dell’articolo 4 del Codice di Giustizia Sportiva. Oggetto della contestazione: i cori contro la Lazio e l’atteggiamento dei calciatori.
A cura di Maurizio De Santis
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Il bus della Roma davanti al Colosseo e circondato dalla folla di tifosi in festa per la conquista della Conference League.
Il bus della Roma davanti al Colosseo e circondato dalla folla di tifosi in festa per la conquista della Conference League.

La Procura della Federcalcio ha aperto un'indagine sull'atteggiamento dei calciatori della Roma durante la festa nella Capitale per la conquista della Conference League. Il club giallorosso è stato deferito per responsabilità oggettiva e violazione dell'articolo 4 del Codice di Giustizia Sportiva. Quei cori contro la Lazio, scanditi utilizzando espressioni offensive, avrebbero rappresentato una violazione palese dei principi di lealtà, probità e correttezza. Sarà il rapporto disciplinare della federazione a stabilire qual è la linea di confine tra lo sfotto' (anche pesante) e la mancanza di correttezza sportiva prefigurata nel dossier.

Zaniolo scatenato durante la celebrazione per la vittoria della Conference League.
Zaniolo scatenato durante la celebrazione per la vittoria della Conference League.

Ancora sconosciuti i nomi dei calciatori oggetto dell'inchiesta, non c'è alcun riferimento ufficiale alla posizione di singoli tesserati ma un indizio c'è già. Basta dare un'occhiata alle immagini e ai video delle scorse ore per avere ben chiaro cosa è accaduto. Gli slogan lanciati da Zaniolo non sono passati di certo inosservati. Microfono in pugno, in preda all'euforia per il successo, ha preso di mira i rivali biancocelesti ("Lazio, Lazio vaffa…").

È stato lui a realizzare la rete che ha piegato il Feyenoord e consegnato alla squadra una vittoria storica: era dalla Coppa delle Fiere – negli Anni Sessanta – che il club non alzava un trofeo in Europa, così come risaliva a Mourinho e al 2010 (allora era sulla panchina dell'Inter) l'ultimo trionfo dell'Italia nelle Coppe (ma quella era la Champions League). È stato sempre lui a finire sotto i riflettori per quella gioia sfrenata, smodata, al culmine della quale aveva perfino stracciato la maglietta che indossava, rimbalzata dalla piazza sui social suscitando commenti contrastanti. Impossibile non rendersene conto considerata la teatralità dei gesti del giocatore.

La Procura della Federcalcio aveva adottato identico provvedimento anche nei confronti del Milan in occasione della celebrazione per lo scudetto. La causa era stata uno striscione molto discutibile esposto sul bus dei rossoneri e che prendeva di mira l'Inter. "La Coppa Italia mettila nel c**o" era il messaggio rivolto ai nerazzurri. Anche quell'episodio ha scatenato molte critiche per una caduta di stile clamorosa da parte dei giocatori e della società.

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