Koulibaly svela la bugia di Higuain ai tempi della Juve: “Mi arriva una foto e penso: è impossibile”

Kalidou Koulibaly e la bugia di Gonzalo Higuain che stava per andare alla Juventus ma fece tutto in gran segreto. C'è un capitolo del podcast "Zack en Roue Libre" in cui l'ex difensore del Napoli parla di quell'estate in cui, dopo aver sancito il record di gol in Serie A, l'attaccante argentino accettò l'offerta della Juventus e dette vita a uno dei trasferimenti più infuocati (per la reazione dei tifosi partenopei) della storia del calcio. "Gli mandai un messaggio prima del ritiro precampionato e gli dissi: ehi… ci vediamo? Resti oppure vai via? Sai, in giro si sentono tante cose…". La risposta dell'ex Real Madrid sembrò di tutt'altro tenore: "No, no… sarò lì domani". In realtà, non avrebbe mai più indossato la maglia azzurra perché aveva già pronta quella bianconera.
Higuain e il braccialetto della clinica a Barcellona per le visite mediche
Il racconto di Koulibay parte da quell'estate in cui le voci di mercato si susseguono. Lui stesso è oggetto di attenzioni da parte di club europei, uno in particolare: il Paris Saint-Germain. "Anch'io non sapevo cosa sarebbe accaduto, se fossi rimasto o mi avrebbero venduto. In ogni caso sono partito per il pre-campionato e mandai un messaggio a Gonzalo chiedendogli se fosse venuto anche lui…".
La risposta fu affermativa poi ci fu un particolare che gli fece cambiare idea. "Ho un amico che è stato con lui tutto il tempo e mi ha mandato una foto – ha aggiunto -. Era un braccialetto della clinica a Barcellona sul quale c'era scritto il nome di Gonzalo Higuain. Inizialmente mi è sembrato strano perché mi aveva detto che sarebbe venuto il giorno dopo. È impossibile, mi dicevo. Poi ho capito… stava facendo le visite mediche, avrebbe firmato per la Juve".

Il Pipita "traditore": l'astio dei tifosi napoletani
La reazione dei tifosi del Napoli fu durissima. "Il giorno dopo – continua KK – la gente ha iniziato a insultarlo sui social media. Gli dicevano: traditore, infame… Ma il calcio è questo: scelse di andare lì, buon per lui. Comunque, la cosa positiva per noi è che in seguito abbiamo ricostruito la nostra squadra in un modo diverso. Abbiamo giocato in modo diverso, ma è stato comunque altrettanto efficace e fantastico".
Il popolo partenopeo non lo ha mai perdonato veramente. Emblematica fu la sua prima volta da avversario in quello stesso stadio che lo aveva eletto idolo. "Es tu culpa, es tu culpa!", urlò il Pipita in quel match di campionato in cui venne insultato e subissato di fischi ma trovò ugualmente la forza per segnare una rete pesante e vendicarsi puntando il dito verso la tribuna. Ce l'aveva con il presidente, Aurelio De Laurentiis, che riteneva l'artefice di quell'odio nei suoi confronti. Perché sapeva ma non disse niente, lasciando a lui la parte del cattivo.

"Gonzalo attaccante fortissimo, perché il Real lo ha venduto?"
La narrazione di Koulibaly su Higuain si conclude con un grande apprezzamento per le doti tecniche del Pipita che due anni fa ha lasciato definitivamente il calcio. "È stato uno dei migliori attaccanti con i quali ho giocato", le parole di Koulibaly che ha spiegato cosa volesse dire stare in campo con un calciatore di quel livello. "Gli potevi dare la palla in mezzo al campo e avrebbe segnato da solo. Incredibile. Dopo l'allenamento, tirava 30 volte: 15 da una parte, 15 dall'altra. Tirava di destro, di sinistro… controllo, tiro e gol. Credo che di quei 30 tiri, ne abbia segnati 28. Lo guardavo e pensavo che se fossi stato un difensore sarebbe stato pazzesco giocare contro di lui. Non sai mai cosa fare per fermarlo… era forte coi piedi ma anche di testa. Non ho mai capito perché il Real Madrid l’avesse lasciato andare".