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Un aeroporto e l’inizio della fine di Higuain al Napoli (un anno prima della Juventus)

Il trasferimento di Higuain dal Napoli alla Juventus, ancora oggi è una delle operazioni di mercato più sorprendenti della storia del calcio italiano. Tutto iniziò l’estate prima dopo un incontro tra il presidente degli azzurri Aurelio De Laurentiis e l’entourage del Pipita all’aeroporto di Venezia.
A cura di Marco Beltrami
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Quando si parla di Gonzalo Higuain, non si può non pensare alla caldissima estate 2016 quando a sorpresa lasciò il Napoli per trasferirsi alla Juventus. Un'operazione da 90 milioni di euro per i bianconeri che misero a segno un colpo clamoroso, che ancora oggi è l'operazione più costosa del mercato "interno" italiano, la seconda se si considera anche l'acquisto di Cristiano Ronaldo da parte sempre della Vecchia Signora dal Real. Ma come nacque il sorprendente addio agli azzurri del Pipita per approdare proprio alla corte degli storici rivali? Ecco la ricostruzione di uno degli affari più importanti della storia della Serie A.

Quando iniziò la rottura di Higuain con il Napoli

Tutto iniziò nell'estate 2015, quella che precedette l'eccezionale stagione da record di Higuain, l'ultima con la maglia del Napoli con 36 reti in 35 partite di Serie A  record assoluto di reti in un singolo campionato italiano. Il presidente del club partenopeo, incontrò all'epoca il papà del Pipita Jorge e il fratello Nicolas, all'aeroporto di Venezia ovvero dove era stato firmato il primo contratto. Sul tavolo il rinnovo del vincolo in scadenza nel 2022. In quella sede nessuno fece riferimento ad un possibile addio: se il Napoli voleva mettere ancor di più il bomber al centro del progetto, anche attraverso un ritocco dello stipendio, il calciatore e il suo entourage speravano in acquisti mirati per rendere ancor più competitiva la squadra e dare filo da torcere all'antagonista Juventus.

Anni dopo, De Laurentiis svelò così il contenuto di quell'incontro in un'intervista a BeIN Sport: "Col padre e con Nicolas ci incontrammo all'aeroporto di Venezia, dove firmammo il primo contratto, e proposi di aumentare uno stipendio già alto, tanto che davanti alla mia offerta i due si ritenevano soddisfatti. Il rinnovo? Rimandammo la definizione alle settimane successive, alla fine del contratto mancavano ancora due anni. Naturalmente Higuain non era e non poteva essere la mia unica priorità tra centinaia, io e i miei collaboratori contattammo a più riprese Nicolas che verso gennaio iniziò a dire ‘Tu non hai una squadra forte'".

Le parole del fratello di Higuain e l'addio al Napoli

Il campionato scivolò via sulla falsariga di quello precedente, con il Napoli che nonostante la caterva di gol di Higuain arrivò secondo a nove punti di distacco dalla Juventus. A fine stagione, dopo la Copa America del Centenario, con l'Argentina sconfitta in finale dal Cile, arrivò il fulmine a ciel sereno per i tifosi del Napoli. Il fratello agente del Pipita, sempre più idolo della Curva, in un'intervista ai microfoni della radio Closs Continental, e di radio Crc, confermò la volontà del suo assistito di non rinnovare il contratto con gli azzurri. Parole pesanti da parte di Nicolas Higuain, sulle presunte promesse di De Laurentiis non rispettate: "Gonzalo non rinnoverà il suo contratto con il Napoli. Le promesse di De Laurentiis sono state nulle: non compra calciatori per vincere lo scudetto. Siamo arrivati al Napoli nel 2013 con la Champions e un progetto di miglioramento della società e un progetto per lottare per lo scudetto. Ci siamo resi conto che la crescita è ancora lontana. Quest’anno a metà stagione eravamo primi, ma la società non ha fatto nulla per lottare per lo scudetto. Forse non c’è stata la volontà di vincere".

A quel punto dunque Gonzalo Higuain sarebbe stato libero di lasciare Napoli dietro il pagamento della clausola rescissoria monstre di 94 milioni di euro. Il fratello del Pipa infatti chiarì: "Il Napoli è in diritto di pretendere la clausola, noi siamo in diritto di non rinnovare. Il nostro pensiero è chiaro: noi vogliamo che il Napoli prenda giocatori forti per ridurre il gap con la Juventus, la società invece vuole prendere giocatori che devono ancora crescere. Secondo noi questa non è la maniera giusta per competere per la vittoria finale in Serie A e affrontare la Champions League. Il progetto non è quello che ci aspettavamo e perciò siamo in diritto di non rinnovare il contratto".

Le richieste del Pipita e le rivelazioni di De Laurentiis

L'addio sembrava dunque dietro l'angolo, anche se nessuno avrebbe mai immaginato che Higuain potesse andare proprio agli "odiati" rivali della Juventus. Su questa scelta del bomber, a detta di De Laurentiis influirono anche altri fattori, che vennero fuori anche nell'incontro di due anni prima a Venezia: "Nicolas diceva che Gonzalo non voleva lavorare con Tizio, un giocatore straniero che ora sta facendo benissimo. E poi che non voleva lavorare con Caio… Alla fine Higuain, nonostante avessi fatto un'offerta superiore a quello che prende alla Juventus, è andato a Torino. Forse avrà considerato l'invecchiamento, una squadra dove sarà la primadonna in caso di Scudetto e poi la Champions, gli auguro di vincerla dopo che lui lo ha augurato a me...". Higuain dal canto suo a Marca, pochi mesi fa ha confermato che alla base della sua scelta c'erano anche le divergenze con DeLa: "E' stata una mia decisione, ma Aurelio De Laurentiis mi ha spinto a farlo. Tra di noi non c'era più alcun rapporto, il suo modo di pensare era molto diverso dal mio. Non avrei voluto passare un altro minuto con lui. Per questo lasciai il Napoli".

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