Juventus, Pirlo: “A San Siro contro l’Inter per imporre nostro gioco e personalità”
Anche per Andrea Pirlo la trasferta di San Siro di domenica sera per la sfida all'Inter corrisponderà al primo grande giro di boa di stagione. Con la Juventus in ritardo in classifica – ma ancora una partita da recuperare contro il Napoli – il tecnico bianconero alla vigilia sottolinea la volontà di strappare un successo importante come già avvenuto al Milan capolista per riaprire la corsa al tricolore. La Juventus c'è, al di là dei problemi Covid e degli infortuni: "A San Siro imporremo il nostro gioco, sarà una gara tattica ed equilibrata ma vogliamo dimostrare personalità".
L'Inter e i suoi sogni di gloria sono avvisati. Per Pirlo l'unico obiettivo perseguibile è il massimo risultato e per farlo la sua Juventus dovrà giocare come tale: "Non dovremo avere alcuna paura di scendere in campo e fare la partita perché queste sono le partite in cui la Juventius deve dimostrare la sua personalità. E' necessario per poter dare una impronta chiara a quanto fatto fino a quest'oggi dal gruppo".
"Non firmo mai per un pareggio" ha continuato l'allenatore della Juventus nella conferenza stampa della vigilia " tanto meno contro l'Inter di Conte e conoscendone la forza. Noi giocheremo le nostre carte solamente per un risultato la vittoria. Fondamentale per lo scudetto? No, ma per la classifica al momento sì".
Poi, la gara nello specifico, con le possibili scelte da fare, guardando con attenzione lo stato di forma degli infortunati e il pericolo Covid che veleggia con la paura di nuovi positivi: "Domani scenderà in campo chi sarà al top, gli infortunati si sono tutti aggregati al gruppo e valuteremo con attenzione. Per il Covid attendiamo con ansia i tamponi, come ad ogni vigilia. Probabilmente ci sarà in campo Chiellini, sta fisicamente bene e non sembra aver accusato alcun risentimento. Siamo felici che Giorgio torni a disposizione".
Di fronte, ci sarà un suo vecchio amico Antonio Conte: "Ci siamo sentiti a inizio campionato, c'è sempre stima ed affetto ma abbiamo intrapreso due strade differenti. Mi ha dato tanto in campo, ho imparato molto da lui come allenatore perché mi ha ispirato. Il migliore? Non è chi non sbaglia mai, il bravo tecnico va considerato nel suo insieme".